174 Pio V. 1566-1572. Capitolo 2 i. anche da incaricati dei vescovi e da superiori di provincia, e che il vescovo coi provinciali dovesse decidere su case monastiche non situate favorevolmente per gli Osservanti.1 Nello stesso breve il papa provvide pure per quegli Ordini, nei quali non eranvi conventi di rigida osservanza delle regole e che pertanto non potevano rinnovarsi riattaccandosi a simili conventi. Pio V li sottopose ad altri monaci di tendenza affine, come i conventi francescani del Terz’Ordine agli Osservanti i Premon-stratensi e gli Eremiti di S. Girolamo agli Osservanti dell’Ordine dello stesso santo.21 Carmelitani, Trinitarii e Mercedarii dovevano essere ricondotti su vie migliori dal vescovo coll’assistenza di due domenicani.3 I Francescani Conventuali si sottomisero volenterosi alla riforma e già ai 5 di novembre del 1567 il papa poteva esprimere la sua soddisfazione per la cosa.4 Maggiori difficoltà incontrò il tentativo di assoggettare il ramo spagnuolo dei Premonstratensi a una riorganizzazione. Ne furono costituiti visitatori i Girolamiti. Filippo II avrebbe desiderato che essi ne abbracciassero regole ed abito e così finissero nell’Ordine preferito dal re.5 Una disposizione pontificia in questo senso era già stata emanata.6 Ora, alle rimostranze dei Premonstratensi, Pio V revocò bensì il suo breve e con severo biasimo si volse contro i Girolamiti, che, a quanto pare, cominciarono ad eseguire troppo letteralmente il breve,7 ma se non pensò più alla totale soppressione dell’Ordine, il papa non cessò tuttavia dall’esigere la riforma e furono spediti nuovi brevi, composti dall’Ormaneto,8 che con grande rigore spingevano a togliere i di- sull'estemaione della riforma dei conventi di Francescani e Clarisse ai regni della corona d’Aragona. Un * breve del 7 gennaio 1571 al vescovo d’Urgel, che non vuole assistere il provinciale nella riforma di monache ricalcitranti, in Brevia, Arni. J/Jh t. 15, p. 286, Archivio segreto pontificio. 1 Editto del 16 aprile 1567, § 3. 3, loc. cit. 568 s. 2 Ibid. § 6-7, ibid. 569. .Cfr. Requesens a Filippo II, 16 marzo 1567, Corresp. dipi. II, 72. Alle condizioni esistenti fra i Premonstratensi spaglinoli, nel Terz’Ordine ed in nn ramo dei Girolamiti aveva accennato Castagna1: a Bonelli, 2 gennaio 1567, ibid. 1 s. 3 Editto del 16 aprile 1567. § 8. loc. cit. 570. 4 Corresp. dipi. IV, xxxiv, n. ¡s Ibid. xxxviii. Come motivo della soppressione Filippo II fece valere il fatto, che nella maggior parte delle 18 case spagnuole di Premonstratensi non v'erano più di 4 a 8 religiosi, ignoranti poi e poco edificanti. Lettera a Zufiiga del 14 maggio 1568, Collección de docum. inéd. VII, 531. o Corresp. dipi. IV, xxxix : « Mandami«, quod dicti fratres Praemonstratenses ad observantiam frati-uni s. Hieronymi de observantia Hispaniarum cum effectu reducantur ». 7 A Castagna, 18 marzo 1568, Bull. Boni. VII, 661 s. Filippo II dice inventate le violenze dei Girolamiti contro i Premonstratensi riferite nel § 2 dà questo breve. A Znniga, 14 maggio 1568: Bull. Boni. 530; cfr. Corresp. dipi. II. 270, 382, 416, 450. s Dell’8 dicembre 1569 e 4 gennaio 1570, Corresp. dipi. Ili, 234, n.