Memoriale di Frangipane sulle condizioni di Francia. 357 st’umore originante da svariati motivi aveva condotto presso che ad aperta rottura. Allora Carlo IX e Caterina de’ Medici uscirono nei più violenti attacchi a Filippo II. Ne furono cause l’ambizione dinastica, l'offesa del sentimento di sè stessi, le speranze per 1? rancia di splendide conquiste.1 Necessariamente l’allontanamento dalla Spagna effettuò un avvicinamento ai capi degli ugonotti, ai ribelli neerlandesi, ad Elisabetta d’Inghilterra. Qualsiasi scrupolo a questo riguardo era affatto alieno dall’animo di Caterina de’ Medici, che si permise persino delle osservazioni canzonatorie col nunzio papale. Che direte, così essa al rappresentante del papa nell’ottobre, se vedrete molto presto qui il cardinale Chàtillon in abito cardinalizio? Tale frase su un apostata e uno spogliato dal papa della sua dignità a causa d’aperta apostasia dovette togliere al nunzio qualsiasi speranza in Caterina. Questa regina, così egli, non crede in Dio nè alcuno di coloro che adesso sono famigliari suoi o del re.2 Circa quel tempo Frangipani compose un memorale sulle condizioni francesi, che è degno di nota sotto più d’un rispetto. Egli è d’opinione che si debba tentare di aprire gli occhi almeno al re. Gli ugonotti gli rimarranno sempre ostili perchè ’’offensore non perdona mai. Essi non cercano che d’ingannare il re: ad occasione favorevole essi tornerebbero a suscitare una congiura o una rivolta. Si è ancora in tempo di prevenirli. Le forze dei cattolici sono maggiori di quelle degli ugonotti. Dalla Svizzera e dall’Italia il re potrebbe avere milizie ausiliarie quante volesse. Prima però dovrebbe allontanarsi d’attorno a lui i traditori che vogliono coinvolgerlo in una guerra contro la cattolica Spagna. Ove vi si venisse, il papa dovrebbe compiere il suo ufficio e formare una lega contro la Francia ugonotta. S’è rivelato chiaramente che non c’è da far affidamento su Caterina de’ Medici, straniera e donna. Qualora poi anche il re fallisse, bisognerebbe rivolgersi ai grandi cattolici, i quali sono in grado d’obbligare il re a comprendere il proprio errore. I grandi cattolici potrebbero, allo stesso preciso modo come hanno fatto gli ugonotti, stringersi fra di loro e formare solide società fra i governatori delle province, che verrebbero guidate da un capo sicuro, dipendente dal papa. 1 Aedi Baumgarten, Bartholomausnacht 27 ss. Relazione dell'inviato spagnnolo Alava dell’ll ottobre 1570, presso Bvtjm-loc. cit. 33 s. Cfr. la Cifra di Francia del 30 settembre 1570, in cui si dice : « per mj0 giu<]itìC> ex cottila to solamente il re, che io ho per un buon '-»orane. se ,)eiie lioggi non ha ne discorso ne valore ne cuore di re, tutti li altri •jOno a un modo pieni di ogni sorte di passione et interesse del mondo et vacui 1 religione, della quale io per me credo, che così li heretici, come quelli ie si dicono cattolici, dico de nobili, se ne servano solamente per pretesto, ]"a che in verità non hanno religione». Nunawt. di Francia IV. 52. Archivio segreto Vaticano.