La visione di Pio V. 57& l’immortale vittoria con grandi affreschi nella Sala Regia ;1 Pio Y ne aveva incaricato Giorgio Vasari nel febbraio del 1572.2 I più antichi biografi del papa, Catena e Gabuzzi, raccontano che nel momento in cui terminò la battaglia decisiva fra la Croce e la Mezzaluna sulla costa greca, Pio V, occupato nella trattazione di importanti affari col suo tesoriere generale Bartolomeo Bussoti, improvvisamente s’alzò, aprì la finestra e per un po’ di tempo assorto in profonda contemplazione guardò verso il cielo e poi si voltò indietro esclamando: «Ora non è più tempo d’oc-euparci d’affari : affrettatevi a ringraziare Iddio perchè la nostra armata in questo momento ha riportato vittoria sui Turchi».“ L’ambasciatore imperiale Arco nella sua relazione del 6 ottobre 1571 parla della visione che aveva avuta sulla vittoria il 29 settembre un francescano romano, ma egli non dice che simile caso sia allora avvenuto a Pio V.4 Invece l’agente imperiale Cusano ai 6 di maggio del 1570, quindi un anno e mezzo quasi prima della battaglia, dà relazione d’un colloquio fra il Cardinal Cornaro e il papa e dice che Pio V avrebbe comunicato al cardinale la sua ispirazione relativa alla vittoria dei veneziani sui turchi, osservando insieme che spesso aveva simili illustrazioni allorché in un affare molto importante supplicava istantemente Iddio.0 Secondo questa relazione non può mettersi in dubbio che Pio V aveva da lungo tempo previsto la vittoria di Lepanto. Quando poi essa divenne un fatto, a lui non era concesso che breve corso di vita; egli aveva compiuto la sua missione. 1 Vasari stesso li descrive nella sua lettera del 23 febbraio 1572, presso Gaye III, 307, Le iscrizioni presso Chattard 23 s. Cfr. Lanci am IV. 36 ; Plattner II, 241 s. Una piccola rappresentazione della battaglia è anche nella Galleria geografica del Vaticano. 2 * « S. Stà ha ordinato che sia finita la pittura della Sala dei Re et che nell’altra sala [^ic] sia dipinta lai vittoria del anno passato». Lettera di A. Zi-bramonti da Roma 16 febbraio 1572, Archivio Gonzaga in Mantova. Cfr. la '‘relazione di Arco del 16 febbraio 1572, Archivio di S trito in V iienn a. 3 Catena 195. Gabxttitjs 179. Bacone da Verulamio, Opera, Hafniae 1694, 962. * V. la * lettera d’Arco da Roma 6 ottobre 1571, Archivio di Stato in Vienna. Eli questa visione parlò anche Pio V il 4 dicembre 1571 al Cardinal Santori (v. App. n. 90-95). Se non disse nulla della sua propria visione, ciò può essere avvenuto solo per modestia. s * « ... ch’è solito suo quando prega Dio con tutta quella semplicità suol' far’ quando gli occorrono cose importantissime» (lettera di Cusano da Roma 6 maggio 1570, Arehiivio di Stato in Vienna). Che Pio V presagisse la vittoria non il dì della battaglia ma molto prima, attestò con giuramento anche Fabrizio de’ Massimi, un discepolo di Filippo Neri; v. il Processus emonie. Pii V presso Ladekchi 1571, n. 419. Quale prudenza debba impiegarsi nell’uso dell’argumentum ex silentio è dimostrato da Hebee (I,' 190), che considera la predizione della vittoria una leggenda « perchè le corrispondenze diplomatiche tacciono completamente in proposito».