386 Pio Y. 1566-1572. Capitolo 6 a. morale. Oltracciò essa era un carattere nobile e grande: lo dimostrano il suo coraggio nel pericolo, la sua fortezza nel dolore, la fedeltà con cui aderì alla sua religione anche contro l’utile proprio: non si può quindi psicologicamente comprendere queirimprovvisa caduta negli abissi di morale bassezza. Il domenicano Rocco Mamerot, suo confessore, nel luglio 1567 assicurò l’ambasciatore spagnuolo a Londra, che lino ai passi preparatorii pel matrimonio con Bothwell egli non aveva mai visto donna di maggior virtù, intrepidezza e onestà, pronto a confermare la sua affermazione con solenne giuramento.1 È invece incontestabile che almeno l’apparenza è contro Maria. Il suo dissidio con Darnley era noto a tutti, come il favore di che godeva Bothwell; maritandosi a lui parve che desse ragione al più grave dei sospetti. Ma neanche queste ragioni, giustificano il peggiore dei sospetti. Il suo dissidio con Darnley non era odio fino alla morte: essa tornava ognora a ricordarsi d’essere la sposa di lui e gli tendeva la mano per riconciliarsi, mentre non esiste alcuna prova senza eccezione che essa si fosse attaccata a Bothwell con passione erotica. Il matrimonio con lui fu bensì un tremendo errore, ma il passo, se non giustificarsi, può però ben intendersi in certa qual misura in una donna, che trovavasi totalmente in mano del violento uomo, che non vedeva aiuto da parte alcuna ed inoltre sentivasi abbattuta da afflizioni di corpo e di spirito.2 Il giudizio viene reso molto difficile dalla campagna di calunnie condotta senza riguardo contro Maria da suoi nemici; è fuori di dubbio che si combattè contro di essa per così dire sistematica-mente con la menzogna e la falsificazione.3 Deve quindi sorgere il sospetto che con la semplice esposizione della verità non le si poteva nuocere molto : inoltre bisogna prendere con circospezione tutto ciò che i suoi nemici hanno messo insieme in fatto d’accuse e di documenti. Ciò vale anche delle così dette lettere di cassetta, ossia pretese lettere senza indirizzo e firma, che Maria avrebbe dirette a Bothwell da Glasgow prima dell'uccisione di Darnley e da Stirling prima d’essere rapita. Nel caso della genuinità queste lettere metterebbero fuori di questione la colpa di Maria, ma appunto contro la genuinità e autenticità esistono tali motivi di so- i GuKmàn de Silva a Filippo II, 26 luglio 1567, Oorresp. de Felipe II IL 518 ; cfr. Pollen 520. z Hosack I, 275 s. Il 15 marzo 1567 Alava, l’ambasciatore spagnuolo a Parigi, ««rive a Filippo II che Maria pensava a lasciare la Scozia ed a prendere dimora in Francia. Ibid. 276. Poixen 477. 3 Lo scritto accusatorio presentato contro Maria alla conferenza di West-minster nel 1568, di Book of Articles (presso Hosack I, 522-548) ribocca di grossolane calunnie (ibid. 426 ss. ; cfr. anche Fleming 137), alle quali diede la piil larga pubblicità la Detectio di Buchanan. A Westminster vennero presentate anche la dej>osizione di Nelson, l’unico servo di Darnley che nell’esplo-