Soccorsi di Pio V a Maria Stuart. 375 Se si fosse aderito al suo desiderio, le due grandi potenze cattoliche si sarebbero alleate contro Elisabetta o almeno avrebbero proibito ai loro sudditi il commercio coll’Inghilterra intaccando così la vita del regno nordico.1 Con breve del 12 maggio 1566 egli diede notizie a Maria dei suoi passi presso Carlo IX e Filippo II aggiungendo che sarebbe in breve seguito un aiuto in denaro, che però non poteva essere sì grande come bramava per la ragione che, poiché nell’estate prossima i Turchi avrebbero attaccato l’imperatore per terra e Malta per mare, egli aveva dovuto disporre dei suoi mezzi pecuniarii per allontanare quei pericoli.2 In breve però si vide che il pericolo da parte dei Turchi non era così grande ed allora anche Pio V promise subito di mandare a Maria tutta la somma che aveva destinata per Massimiliano II e per i Sangiovanniti.3 Alla fine di maggio Chisholm ritornò a Parigi.4 Certo aspet-andosi che ad un dignitario superiore della Chiesa sarebbe stato dato più facilmente un soccorso più importante in denaro, egli aveva proposto l’invio d’un nunzio in Iscozia e Pio V nella sua lettera del 12 maggio ne aveva dato la speranza alla regina.5 a Madrid con lettera accompagnatoria di Bonelli (ibid. ¿228). Pervenne colà il 24 maggio (ibid. 258) e come notifica ©gli in quel giorno (ibid. 261) fu consegnata da Castagna il 7 giugno. Filippo promise di fare il possibile (ibid.). 1 Tiepolo al doge, 4 maggio 1566, presso Poixen 236. — Già da lunga pezza erano allora diffuse « dalla fama generale in tutta Europa » voci dell’esistenza d’ima lega delle potenze cattoliche contro il protestantesimo ( Susta I, 255). In ciò c’era- di vero solo che Pio IV e Pio Y avevano desiderato una tale lega. Sotto Pio IV fu il nunzio francese Gualterio a proporre l’S settembre 1561 una lega per la difesa della religione cattolica in Francia (ibid. 252, 255 s.). Anzi Pio IV una volta parlò di dare l’aspettativa delle corone d’ambedue i paesi al re spagnuolo pel caso che diventasse necessaria la scomunica e deposizione dei sovrani di Francia e Inghilterra (ibid. 280). Sul tentativo di Pio V di riunire i principi cattolici contro i protestanti francesi, cfr. Catena 68 s. Più di simili desideri e suggerimenti però finora non s’è trovato nella corrisponr denza politica di quel tempo e poiché queste corrispondenze ora sono stampate in tanto larga estensione deve considerarsi come cosa sicura che allora non si arrivò alla reale Iconclusione d’una lega cattolica e che l’ammissione del contrario eziandio da parte di parecchi storici recenti si fonda su un errore. Cfr. Pollen xxxviti-xliii e Thb Month XCVII (1898), 258 ss. ; Rachfaht. II 1, 190. Nessuna traccia sussiste d’accesso di Maria a simile lega. Kosack I, 124-129 ; Pnir jppsoìs' loc. cit. Ili, 117; cfr. Fleming 124, 379. 2 Lam.bchi 1566, n. 370. 3 I.’ imperatore se ne lagnò : cfr. Ladekchi 1566, n. 275 ss. ; Schwabz, Sriefwechsel 23, 30. La risposta del papa, del 12 luglio 1566, ibid. 33. 4 Poixen 239. 5 Ladebchi 1566, n. 370. Arco * scrive a Vienna ai 15 di giugno del 1566 «he Laureo partirebbe per la Scozia il 17 «più per mostrare chel Papa tien conto di quella Regina, che per aiutarla con effetti contra gli ribelli». Altra »agione del suo invio essere la motizia che la regina avesse perdonato a una sran parte dei ribelli. Archivio di Stato in Vienna.