Scoperta della congiura. 429 Mentre l’Alba procrastinava, il governo inglese aveva realmente avuto nelle mani tutti i fili della congiura. La storia della scoperta1 offre un caratteristico quadro in miniatura dei bassi fondi della vita politica d’allora. Primieramente cadde nelle mani del governo un pacchetto di lettere di Ridolfi a Leslie con indirizzo cifrato, ma in virtù delle sue relazioni Leslie riuscì a scambiare i pezzi aggravanti con degli innocenti. La tortura estorse tuttavia al messaggero la confessione, che era progettato uno sbarco in Inghilterra e che l’Alba approvava il piano. Poco dopo poi Filippo II, del resto sì circospetto, tradì se stesso. Uno dei creatori della flotta inglese, il corsaro John Hawkins, mal famato siccome il primo inglese che col favore e partecipazione di Elisabetta esercitò il commercio degli schiavi,2 aveva perduto qualcuno dei suoi quali prigionieri di guerra degli spagnuoli. Per liberarli dal carcere di Siviglia egli escogitò un’astuzia. Coll’approvazione di Cecil si portò dall’ambasciatore spagnuolo a Londra dichiarandosi cattolico3 e partigiano di Maria Stuart, pronto a far passare dalla parte degli spagnuoli le navi da lui comandate. Come compenso domandò una certa somma di denaro e la liberazione dei suoi camerati prigioni. L’ambasciatore indirizzò l’Hawkins all’Alba, ma quando questi non acconsentì a nulla, Hawkins mandò direttamente al re stesso di Spagna uno dei suoi officiali, Fitzwilliams, con una lettera dell’ambasciatore spagnuolo. Filippo accolse favorevolmente l’inviato, ma come premessa delle trattative volle che portasse una commendatizia di Maria Stuart. Allora Fitzwilliams si procurò dal duca di Feria, la cui moglie era inglese di nascita, una lettera per Maria e sulla parola di Feria la regina, che di nulla sospettava, s’indusse a pregare in iscritto il re di Spagna di liberare gli inglesi prigionieri. A questo punto i dubbii di Filippo furono dissipati ed egli confidò a Fitzwilliams che s’era proposto per l’autunno uno sbarco in Inghilteri-a e che Hawkins doveva partecipare alla impresa colle sue navi. Un patto relativo fu firmato il 10 agosto da Feria e da Fitzwilliams quali rappresentanti di Filippo e di Hawkins. Fitzwilliams ritornò in Inghilterra col titolo di Grande di Spagna per -lawkins e con 50,000 sterline. Il disegno spagnuolo era ormai noto in massima parte al governo inglese e non v’era più altra questione che quella chi fossero gli inglesi che volessero dar mano agli spagnuoli nella loro impresa. Qui pure un’imprudenza servì a mettere sulla traccia il segretario di stato. Volendo Maria Stuart assegnare una parte del suo assegno come vedova di Francia alla guarnigione rimastale sempre fedele del castello di Edinburgh, essa a mezzo d un 1 Hosack II, 55-66 ; Bbosoii VI, 565-568 ; Lingabd Vili, 78 s. 2 Lingabd Vili, 259. 3 Kervyn de Lettenhove loc. cit. 434.