460 Pio V. 1566-1572. Capitolo 7 a. prescrive a Delfino di persuadere avanti tutto l’imperatore quanto sarebbe importante e salutare se egli abbracciasse la risoluzione di favorire liberamente e apertamente la religione cattolica e di proteggere chiese e conventi, accennandosi in particolare alla questione dell’arciduca Ferdinando del Tirolo col capitolo di Trento sulle temporalità.1 Quanto ai due negozi allora i più scottanti, il fiorentino e la lega contro i Turchi, l’istruzione dà minute norme di condotta. Nella faccenda toscana il Delfino si metta d’accordo coll’inviato toscano, Lodovico Antinori vescovo di Volterra e nel resto esorti ad una conciliazione accennando ai meriti di Cosimo per la religione e alle sue relazioni di parentela e devozione coll’imperatore. Se si tira il discorso sulla mancata risposta alla reclamazione imperiale, il nunzio replichi ohe dopo un esame delle dichiarazioni compiuto da teologi e giuristi il papa s’era astenuto da una risposta scritta perchè questa non avrebbe potuto riuscire a soddisfazione di Massimiliano ed avrebbe prodotto soltanto altre repliche e con ciò recato piacere solo a coloro, ai quali procurava letizia un dissidio fra i capi della cristianità. Dall’invio d’un legato, preso in contemplazione per quanto prima, il papa spera un appianamento della controversia. Relativamente alla lega contro i Turchi il nunzio ricevette l’incarico d’invitare formalmente l’imperatore ad entrare nella lega conchiusa colla Spagna e con Venezia.2 Delfino, che s’era portato dalla sua sede vescovile a Roma il 17 maggio 1571, lasciò l’eterna città il 5 giugno, viaggiando len- 24 maggio 1571. La * credenziale a Gio. Giacomo Khuen arcivescovo di Salisburgo, Eoma 1° giugno 1571, raccomanda Delfino quale « virum ab egregia m. suam probitatem doctrinamque su,am valde nobis probatum ». Originale |nel-l’Archivio concistoriale a Sallisburgo. 1 Cfr. la minuta esposizione di Hirn Der Temporalicnstreit des Erzlicr-zogs Ferdinand vari Tirol mit dem Slift Trient, Wien 1882, e : Erzherzog Ferdinand I, 292 s. Per le sue Usurpazioni nel campo ecclesiastico, Pio V il 31 dicembre 1568 minacciò la scomunica aH’arciduca (Laderchi 1568, n. (77),, ciò che produsse grande eccitazione : vedi Canisii Epist. VI, 245. In Curia si quietarono solo perchè attendevasi in breve !un componimento dalla mediazione' dell’imperatore (cfr. il breve presso Gotjbatt 122 s.) ; ivedi Hirn 124. Fece da riscontro la controversia per la temporalità col monastero di Neustift ; vedi Hjkx I, 136 s. Con * breve dell’ll maggio 1570 al Praeposit. 8. Mariae de No-vacella 0. 8. A. Pio V loda la resistenza e la difesa dei diritti e libertà ecclesiastiche del monastero contro gli ufficiali dell’arciduca Ferdinando ed esorta a perseverare (Ami. li!,, t. 15, p. 107, Archivio segreto pontificio). In questa controversia il potere civile riportò vittoria mentre alla fine soccombette coi suoi piani di secolarizzazione quanto a Trento. 2 Vedi Sciiwarz, Brief irechscl 177 s. Ibid. 180 s. la lettera di Pio V a Massimiliano del 17 giugno 1571 coll’annunzio che Delfino avrebbe iconmnicatoj all’imperatore la risposta alle sue lagnanze sul breve papale al duca di Ferrara del 0 aprile (si giustificasse come mai egli feudatario della Santa Sede avesse potuto invocare l’impenatore a decidere la controversia per la precedenza ; Laderchi 1571, n. 64) ed anche la risposta alla proposta di Arco.