260 no le stanze e calde e ben addobbate e splendenti di moltissime cere. Quanto alla parte della musica, 1’ accademia eseguivasi caritatevolmente ; non mi farò dunque ad esaminarla perla sottile: ogni carità è buona, è un atto cristiano e generoso, di cui vuoisi dar lode a chi la fa e ne loderemo tutti gli egregii virtuosi. Solo dobbiam nominare il giovinetto Trevisan, che rinnovò sul suo strumento le meraviglie di cui abbiamo si spesso oc-casion di parlare, ed il Regoli, il quale non ebbe invero in tale sera rivali, e superò l’aspettazione fino de’suoi più parziali ammiratori. Il Regoli è veramente cantante, e fu qui principe del collegio, come bene il dissero i molti applausi a lui fatti dal gentile uditorio. Molte altre persone ebbero pure una tacita parte in questa bell’opera di carità: i proprietà-rii del luogo, i signori Carlo Comarolo, d’ An-geli-Vivante ed un terzo, che prestarono e quasi si può dire esibirono il sito di bando, e senz’altro compenso ch’il nobil piacere di fare un’opera pia; il signor Gallo che sostenne la spesa della copia di tutte le musiche eseguite, o phe dovevano eseguirsi, o che si eseguirono solamente alle pruove ut supraj il Camploy che e prestò e trasferì nel luogo a sue spese il gravicembalo, che fu bel campo d’ onore al suo alunno; a