Nuove attese di nomine cardinalizie. Ili dei 63 porporati dell’inizio del pontificato se n’erano visti infatti morire otto fino al termine del 1567 ed altri otto fino a tutto il 15691 e bisognava surrogare uomini sì eccellenti come ad esempio Reumano, Dolera, Scotti, Mula e Cicada. Non mancavano congetture e voci sui prescelti dal papa e dicevasi che Pio facesse scrivere in tutti i paesi del mondo per avere notizia di uomini dotti e intemerati, non volendo preferire gli italiani alle altre nazioni.2 Pel Natale del 1568 attendevasi in modo affatto sicuro la nomina di otto cardinali e già credevasi di conoscere i nomi di sei.3 Speranze ancor maggiori si formarono pel Natale dell’anno seguente perchè alla metà di dicembre del 1569 il papa per parecchi dì non aveva dato udienze pei negozi e poi inaspettatamente aveva indetto un concistoro, nel quale comparve con un rotolo di carta in mano e non ammise che i cardinali.4 Ma anche questa volta le combinazioni delusero e la curiosità dovette stare in tortura per quasi un altro mezzo anno. Nel frattempo Francia e Spagna5 naturalmente cercarono di influire sulla futura elezione. Filippo II indicò come indifferenti per lui alcuni cardinali, altri come graditi ; il suo ambasciatore doveva opporsi alla nomina di Burali e di Santori ; del primo perchè lombardo, dell’altro perchè napolitano : papi, essi avrebbero potuto creare difficoltà alla signoria spagnuola in Italia.5 Zuniga fece notare al suo padrone le difficoltà d’una intromissione politica. Egli opinava che una raccomandazione spagnuola potesse, date certe circostanze, essere assolutamente dannosa ai raccomandati per la ragione che il papa penserebbe che essi avessero sollecitato l’intercessione del re, perdendo con ciò in istima 1 Ciacokius III, 1066. Sulla morte del Cardinal Vitelli v. App. n. 56. 2 Cusano, 7 agosto 1568, Cakisii Epist. VI, 732. 3 Cusano, 13 novembre 1568, ibiid. Si fa di nuovo il nome di Canisio come candidato, ma egli ha fatto controosservazioni presso i cardinali. Anche B. Pia scrive ai 13 di novembre del 1568 a Luzzara : * « N. Signore ha pensiero di far cardinale uno della natione Tedescha, et ha in consideratione tre persone, Treviri, et Salsburg Arcivescovi et il Canisio Giesuita. Ha anco molta inclina-tione al frate fratello del commendato!- mayor ambasciatore di Spagna cui I Gaspare de Zuniga], et per essere molto edificato di lui et per rispetto del fratello, del quale S. Sta fa gran conto. Francesi fanno instanza per un tale de Amiens [certo il Pellevé],... et da molte parti son fatte delle mosse anco «la chi crede di piacere a S. Stà cosi facendo, et seco se nominano Ceneda [Mieti, della Torre], Narni [Cesi], Macerata [Girol. Melchiori], Datario [Pietro Ant. Maffei], et generale della Minerva [Vincenzo Giustiniani], Ma del Datario et generale se ne crede pnoco, l'uno per essere tanto creatura di Farnese ®t di vita differente dall’humor de N. S., l’altro perchè entrando S. Beatitudine a far il generale, par che con pace non possa restare di non far anco di altra religione, come di S. Agostino et S. Francesco, et se non generale almeno frate». Archivio 'Gonzagia in Mantova. 4 * Avviso di Roma del 14 dicembre 1569, Urli. 1041. p. 196b, Biblioteca Vaticana. 5 Cfr. sopra la * lettera di B. Pia del 13 novembre 1568. 0 Corresp. dipi. Ili, 101 11.; cfr. 148.