Filippo II tenace nel suo cesaropapismo. 311 lo compiacesse in modo che venissero eliminati completamente i suoi scrupoli di coscienza: in altre parole il papa doleva confermare il cesaropapismo spagnuolo!1 Date queste circostanze Bonelli riconobbe che mancavano di speranza ulteriori trattative e che la sua permanenza più a lungo a Madrid era impossibile senza che ne soffrisse la sua autorità. Si consultò con Castagna e poi compose un nuovo memoriale sulla Monarchia Sicula, che consegnò il 10 novembre 1571 al re. In esso egli confutò molto abilmente la sostenuta esistenza del titolo giuridico svolgendo la tesi che neanche il più lungo immemorabile possesso poteva fondare simile diritto, perchè senza espressa collazione da parte del papa mancava ai principi siccome laici la capacità di possedere ed esercitare podestà spirituale il difetto di questa collazione assolutamente necessaria non potersi sanare dall’esercizio di fatto, per quanto sia lungo il tempo ch’esso sussiste, e pertanto non poterne mai derivare un diritto di possesso. I pretesi privilegi regi sono tali, che aboliscono la podestà pri-maziale pontificia ed è quindi impossibile che i papi abbiano largito simili poteri.2 Qualsiasi ulteriore speranza, che potè derivarsi da alcune frasi dell’Espinosa, svanì in seguito alla risposta finale ricevuta da Bonelli la mattina del 12 novembre. Il dì seguente egli ebbe l’udienza di congedo ed in essa ottenne ciò che fin allora non erano riusciti a raggiungre Castagna e Giustiniani, vale a dire che il re diede almeno la promessa di volere ripigliare a Roma le trattative, specialmente sulla Monarchia Sicula.3 Il 18 novembre Bonelli si recò in Portogallo per la faccenda matrimoniale accennata, ritornando a Madrid il 28 dicembre. In questo giorno Filippo II emanò, coll’indicazione di molti punti particolari, rescritti alle autorità nel Napoletano, con cui vietava alle medesime d’immischiarsi negli affari ecclesiastici. Queste prescrizioni però non portarono nella pratica alcun cambiamento, perchè le autorità sapevano girarle4 e Filippo stesso in tutte le cose sostanziali mantenevasi fermo sulle sue pretensioni, in particolare suWexequatur regio, sulla Monarchia Sicula e sull’op- 1 V. la relazione di Bonelli del 17 novembre 1571 presso Gachabd loc. cit. 156. Cfr. Sentis 29. 2 V- il testo della * Replica nel Cocl. 505, p. 24s. della Biblioteca Corsini in Roma, usata da Sentis 121 s. 3 V. la relazione di Bonelli del 17 novembre 1571, loc. cit. 159. Anche P- Giannone (Il tribunale della Monarchia di Sicilia, ed. A. Pierantoni, Roma 1892, 124) deve riconoscere l’importanza della promessa. 4 Vedi Tedeschis 269 s.; Cabuso 283 s. ; Sentis 122. Cfr. Hinojosa 204. Sents giustamente osserva (loc. cit.) che sbagliano pienamente gli autori, che Parlano di «concordata». Cfr. Laderchi 1571, n. 279s.