Il papa e la scienza. 89 vittoria di Lepanto.1 Il fatto che a dispetto della sua parsimonia diede 5000 scudi per la ristampa delle opere di S. Tommaso e di S. Bonaventura dimostra verso quale direzione andasse l’interessamento di Pio V.2 Non attuò egli tuttavia il piano letterario, che un tempo, da semplice religioso, aveva esposto a un erudito tedesco, l’edizione di opere inedite greche,3 ma il 5 marzo 1571 costituì una commissione formata dai cardinali Sirleto, Hosio, Maffei, Montalto, Colonna e Giustiniani per esaminare e confutare con scritti la confessione augustana e gli attacchi dei centuriatori di Magdeburgo.4 Chiaramente riconoscendo la necessità di una solida difesa contro l’attacco dei protestanti sul campo della storia ecclesiastica,5 fin dal 1567 il pa.pa aveva dato al dotto gesuita Canisio l’incarico di dimostrare in un primo tempo con alcuni esempii come i centuriatori svisassero le testimonianze storiche.® Essendo Pio V morto un anno appena dopo la costituzione della commissione, non potè condursi a fine il progetto di una grande, esauriente confutazione dei centuriatori.7 II papa vide invece la comparsa della nuova edizione delle opere di S. Tommaso abbracciale 17 volumi in foglio: l’aveva curata, dedicandola a Pio V, il domenicano spagnuolo Tommaso de Manrique coll’aiuto dei suoi confratelli.8 Una bolla dell’ll aprile 1567 stabilì che indi innanzi il giorno della morte dell’«angelo della scuola», il 7 marzo, venisse celebrato in tutta la Chiesa alla stessa guisa delle feste dei quattro grandi dottori della Chiesa.9 L’opera più famosa e pregevole dedicata a Pio V è dovuta alla penna del grande studioso della Bibbia Sisto da Siena, al quale il papa, essendo 1 V. le poesie di G. B. Albano, G. Catena, Lud. Cavani e Tommaso Correa in Carmina illustr. poet. I, 456 s. ; III, 316 s., 317 s., 448 s. Delle molte poesie, alle quali diede occasione la battaglia di Lepanto (v. sotto, cap. 9), è dedicata al papa la molto rara Canzone supra la vittoria ottenuta dall’armata de prin-•‘¡pi christiani cantra- la, Turchesca, Venetia, A. Muschio, 1571, sul cui titolo è una vignetta col motto: Roma et Italia resurgens. Ne è forse autore il veneziano Ottaviano Maggi; cfr. Melzi I, 171. È molto raro anche Hiek. Zoppio, Laude del santiss. et ffrandiss. Pio Y P. per la glorios, et felic. vittoria contra; Turcho. Bologna, Aless. Benaceio, 1571. 2 Vedi Catena 136. 3 V. la »lettera di Giov. Sambucus al Sirleto del 20 febbraio 1566, Biblioteca Vaticana ; v. App. n. 6. 4 ’V.Acta consist. card. 8. Severime XXIII, 322. 5 Ne aveva certo dato l’impulso il primo Centenarius di Guglielmo Eisen-grein (Ingolstadt 1566), di cui Pio V accettò la dedica ; vedi Pfleger in Mistor. Jahrbuch XXV, 782 s.; cfr. anche Bratjnsberger, Pius V. 62 s. e Corresp. dipi. II, 273. 6 Vedi Canisii Epist. V, 480 s.; cfr. Braunsbebger, Prns V. 64 s. 7 Vedi Schmid in Histor. Jahrbuch XVII, 83 ; Eichhorn II, 463 s. Cfr. anche Corresp. dipi. IV. lx s. 8 Vedi Qttétif-Echard II, 230 e sotto, p. 138. 9 Bull. Rom. VII, 564 s.