Benemerenze del papa nello Stato pontificio. 75 d’oro, nel 1570 fu estesa anche a coloro, che compivano il delitto su monete d’argento.1 Come in Roma stessa si accinse a sanarne quartieri malsani e intervenne contro l’inquinamento dell’acqua del Tevere, che tuttavia era sempre usata per bevanda,2 così Pio V si adoperò anche per il prosciugamento di paludi nella Campagna3 ed in altre parti dello Stato pontificio, come nei dintorni di Ravenna e Foligno. 4 Grandissimi sono i meriti del papa per il progresso dell’agricoltura nella Campagna e per il fornimento di granaglie a Roma. Dopo avere istituito (settembre 1566) il Tribunale dell’agricoltura; agli 11 d’ottobre dello stesso anno emanò una costituzione, giustamente divenuta famosa, che offriva protezione e sostegno in ogni guisa all’agricoltura nella Campagna, assicurava la condotta a Roma dei grani e ne proibiva rigorosamente ogni sorta d’incetta. Chiunque, fosse pure barone, vescovo ed anche cardinale, mancasse a questo riguardo, venne minacciato delle più gravi pene. Pieno di sollecitudine per il bene dei suoi sudditi, Pio V rivolse continuamente la sua attenzione a che la magistratura dell’annona frumentaria, che per metà aveva carattere municipale e per metà dipendeva dalla Camera apostolica e fissava il prezzo del grano, fornisse questo ai fornai sempre per lo stesso prezzo, comunque alte potessero essere state le spese d’acquisto.5 Spe- 1 V. Bull. Rom. VII, 861 s. 2 Vedi Catena 50; Lanciani II, 26; IV, 13 s., 24 s., 28. Nella sua * lettera del 27 aprile 1566 Cusano (Archivio di Stato in Vienna) parla della prescrizione, che i cardinali dovessero lastricare la via dinanzi ai loro palazzi. Cfr. in App. n. 55 la * relazione di B. Pia a Luzzara del 10 luglio 1568, Archivio Gonzaga in Mantova. Anche un * Avviso di Roma del 21 agosto 1568 fa sapere che fu imposta per la pulizia delle strade una tassa mensile di 3 giù-Hi ad ogni possessore d'ima carrozza (TJrh. lO.'/O, p. 567b, Biblioteca Vaticana). Nella inondazione del Tevere del gennaio 1567, in cui precipitò una parte del passaggio fra il Vaticano e Castel S. Angelo, Pio V prestò tatto quell’aiuto che potè. V. la * relazione di Strozzi del 4 gennaio 1567, Archivio di Stato in Vienna. Cfr. anche Bacci, Del Tevere, Roana 1576, 369s. 3 V. il motuproprio Dei nostri almae urbis. Cfr. De Citpis 149 e Banciani IV, 14. 4 V. il * breve a Frane, epise. Imolae, Romand. gubem. del 21 marzo 1566 (Ravenna) e 1’ * altro a Ioli. Bapt. Oarganus, civis Rom., commiss, noster del 2 novembre 1567 (Foligno), Archivio dei Brevi in Roma. 6 Cfr. Catena 53 s. ; GAnimus 206 s. Sulle due ordinanze v. Bull. Rom. VII, 481 s„ 484 s. Con Nicolai II. 37 s. v. anche De Cupis 151 s. e del medesimo il Saggio bibl. degli scritti e delle leggi sull’agro Romano, Roma 1903, 146 e Usi civili nell’agro Romano, Roma 1906, 21 s. ; inoltre Ardant, Papes ei paysans, Paris 1891, 147 s. ; Tomassetti I, 215 ; Rodocanachi, Institutions 280. Un * Avviso di Roma del 6 luglio 1569 annuncia che il giorno prima il Papa aveva preso da Castel S. Angelo 30.000 scudi per Xabondanza e mandatone nelle Marche 20.000 per grano. Urb. Ki'il. p. 106. Biblioteca Vaticana.