Le trattative su una lega fra Spagna e Venezia. 535 potuto sostenere che la quarta parte delle spese, eccitò stupore generale. Il Morone non volle ammettere l’esaurimento della repubblica trovandosi essa finanziariamente meglio degli altri stati. La conclusione delle lunghe discussioni fu che il Soriano dichiarò ¡ he Venezia si assumerebbe la terza parte delle spese. Un’ulteriore difficoltà sorse riguardo alla partecipazione della Santa Sede, che nel 1538 aveva assunto un sesto delle spese, il che ora era impossibile, essendosi da allora diminuite di 400,000 scudi le rendite della Chiesa. Il cardinale Aldobrandini calcolava che dei (500,000 scudi di spese mensili il papa poteva assumerne al massimo da 30,000 a 35,000, e che il resto si dovesse ripartire tra la Spagna e Venezia. Soriano rifiutò di annuirvi. Granvella faceva dipendere il suo consenso dalla condizione che il papa concedesse alla Spagna la cruzctda e altre tasse del clero, senza di che il suo re non poteva contribuire per la lega. Soriano non assistette alla conferenza del 7 luglio perchè aveva udienza dal papa per giustificare il contegno tenuto sin qui e vi riuscì. I rappresentanti del papa trattarono intanto cogli spa-gnuoli circa la cruzada e altre richieste di Filippo II. Pio V si oppose anche allora alla concessione della cruzada, disposto invece a dare Yexcusado e il prolungamento del sussidio. In conseguenza anche i veneziani si fecero subito avanti con altre pretese in riguardo alla tassazione del loro clero. Avrebbero preferito (li renderla duratura, ma il nunzio a Venezia non ne volle sapere, pensando che si dovesse accordare la concessione solo per un anno, acciocché la rinnovazione dipendesse dallo zelo, col quale essi conducevano la guerra.1 Il contrasto tra la Spagna e Venezia balzò fuori nel modo più acuto nella conferenza dell’8 luglio discutendosi la questione, con quante navi Venezia e Filippo II si dovessero aiutare a vicenda nelle loro imprese. Non essendosi potuto raggiungere alcun accordo, la decisione si dovette rimandare. Lo stesso esito ebbero le consultazioni del 10 luglio. Gli spagnuoli proposero che la lega fosse diretta almeno anche contro Algeri, Tunisi e Tripoli. Il Soriano però opinò che si dovesse dire soltanto : contro il turco e gli stati suoi tributarii, perchè altrimenti si sarebbe dovuto compilare un catalogo di tutti i possedimenti turchi. Gli spagnuoli fecero al contrario valere che dalle istruzioni loro date essi erano espressamente avvisati di insistere che il loro re fosse assistito dalla lega nelle sue imprese contro Algeri e gli altri luoghi della Berberia. Se ciò non venisse stabilito, la Spagna non potrebbe partecipare alla lega. Nella conferenza dell’ll luglio venne in discussione la difficile 1 Vedi Valensise 62, 6S.