Pio V come papa riformatore. 197 ammirare quanto egli ha fatto nel suo relativamente breve pontificato. Quanto a versatilità e zelo egli supera tutti i papi riformatori del secolo xvi. È caratteristico di lui che non fosse mai soddisfatto del suo zelo. L’ambasciatore imperiale scrive che, entrando il pontefice nel secondo anno del suo pontificato, pareva che Sua Santità fosse diventata «terribile» e fosse più rigida e ferma nelle sue idee, senza riguardo a qualsifosse principe. Solo ora — così egli ha detto — comincia a esser papa ed a comprendere ciò che questo vuol dire.1 Ed un anno dopo il papa tornava a dire in concistoro che non aveva fatto in tutto il suo dovere, che pregava Iddio di perdonarlo e che sarebbe ind’innanzi più zelante.2 Al principio di marzo del 1571 i romani aspettavano terrorizzati d’ora in ora una riforma che, come scrive la gazzetta diffusa segretamente, doveva essere «terribile».3 Eppure quanto sfavorevolmente gli inviati laici, specialmente quelli del re di Spagna, s’erano spesso espressi sulla buona volontà della Curia romana per l’esecuzione dei decreti conciliari ! È il merito specialmente di Pio V l’avere smentito questi timori e dubbii. Mercè il suo instancabile zelo la lettera morta del concilio cominciò a poco a poco a diventare vita ed a rinnovare l’aspetto della Chiesa intiera. Con commozione si osserva ora nella chiesa di S. Maria Maggiore fra le reliquie del grande papa la stampa da lui usata dei decreti tridentini.4 Il modesto libro fu nelle sue mani una leva, con cui cavò dai cardini un mondo di disordine. 3. L’Inquisizione romana conserva l’unità religiosa dell’Italia-Condanna delle dottrine di Michele Baio, a. Il desiderio di poter seppellire col grande fautore dei tribunali della fede anche la sua opera, aveva trovato alla morte di Paolo IV una tangibile espressione nella devastazione del palazzo 1 * «che sia divenuta [S. Stà] terribile e più dura e pertinace nelle sue oppinioni senza haver rispetto a principe alcuno et ha detto c’hora comincia a esser papa e a conoscerlo». Strozzi, 25 gennaio 1567, Archivio di Stato in Vienna. 2 * « conoscer di non haver iatto tutto quello gli conveniva con tutto ciò eh’haveva fatto molte riforme, però pregava Dio a perdonarci, perchè da qui innanzi sarebbe più diligente ». Arco, 24 gennaio 1568, ibid. 3 * Avviso di Roma del 1° marzo 1571, Uri. 1041, P- 23b, Biblioteca. Vaticana. 4 Venezia 1565.