56 Pio V, 1566-1572. Capitolo 1 b. sarebbe sbarazzato completamente delle sue truppe ed avrebbe abolito anche la guardia svizzera.1 Del modo con cui adempiva ai suoi doveri la commissione di Stato costituita in origine da Farnese, Reumano, Rebiba e Vitelli Pio V era poco soddisfatto, così che ai suddetti aggiunse anche Granvella, ma anche questa cosa non piacque ai quattro suddetti. Vitelli si ritirò immediatamente del tutto e Farnese accingevasi a fare altrettanto: opinavasi ch’egli avrebbe abbandonato Roma allo scopo di evitare una scena.2 L’importanza di Bonelli viene caratterizzata anche esteriormente dal fatto che nel maggio 1566 occupò l’appartamento nella torre Borgia rimasto libero per la morte di Reumano, che comunemente era tenuto dal Cardinal nepote del papa.3 Alla sua nuova posizione il cardinale Bonelli si famigliarizzò più rapidamente e meglio che molti non si fossero aspettato.4 Del resto egli non era un personaggio importante, per la qual cosa il papa non gli concedeva di fare alcunché di rilevante senza il suo consenso. 5 Così fu per tutto il pontificato. L’influenza dei cardinali andò scomparendo quanto più Pio V venne riconoscendo che molti di essi dipendevano dai prìncipi e perseguivano scopi egoistici : la sua diffidenza verso i medesimi crebbe talmente da fare spesso precisamente il contrario di ciò che essi consigliavano. Con tutta la sua indipendenza7 Pio V però non spregiava affatto buoni consigli ; faceva però caso alquanto solo dei rappresentanti dell’indirizzo rigido, come Scotti, Rebiba, Sirleto, Capi-zuchi, Mula, Dolera, Simonetta, Alciati8 e Commendone, che per 1 * Relazione di Cusano del 23 marzo 1566, ibid. Cfr. sopra p. 48. 2 * Relazioni di Cusano del 30 marzo e 15 giugno 1566, Archivio di Stato in Vienna. Sulla disgrazia completa, in cui cadde Vitelli nel 1567, vedi Heree, Papsttum 152 s. s V. la * relazione di Cusano dell’ll maggio 1566, Archivio di Stato in V ienna. 4 Secondo la * relazione di Cusano del 2 marzo 1566 (Archivio di Stato in Vienna) Pio V anche a quel tempo era stato in dubbio, se Bonelli fosse atto all’ufficio di segretario di Stato. Cfr. Torne 50. 6 Vedi Tiepolo 175-176; cfr. Corresp. dipi. IV, 377. Secondo la * relazione di Strozzi del 15 novembre 1566 Bonelli lagnavasi dicendo : « gli altri [nipoti] havevano autorità dal Papa et io non n’ho alcuna». Archivio di Stato in Vienna. « Vedi Tiepolo presso Mutineli.i I, 87. 7 * « Vuol intendere tutte le cose Lei», scrive Serristori il 1° aprile 1566, Archivio di Stato in Firenze, Medio. 3592. 8 Costoro ebbero abitazione in Vaticano; v. * Nota di tutte le stantie de Palazzo et ohi Vhabita questo dì 3 de Marzo 1566 in Varia Polit. LXXIX, 218 s., Archivio segreto pontificio. Come cardinali di particolare autorità Strozzi in una * lettera da Roma 28 settembre 1566 nomina Morone, Dolera, Rebiba, Gambara e Bonelli (Archivio di Stato in Vienna). Cfr. la ‘lettera di Strozzi del 5 ottobre 1566 sulla propensione di Pio V al Sirleto (ibid.). L’autorità di Rebiba è attestata anche nel maggio 1570; vedi Voinovich 554.