Provvedimenti per la pubblica sicurezza. 71 Battimento delle selve attorno a Roma,1 ciò che favorì la diffusione della malaria e contribuì realmente al peggioramento delle condizioni sanitarie della Campagna: ogni anno soccombeva alla febbre buon numero dei molti contadini forestieri che vi venivano impiegati per le messi.2 La pubblica sicurezza nello Stato pontificio era minacciata non .soltanto dai banditi, ma anche dalle antiche fazioni nelle città e fra la nobiltà. Ad Ascoli, Anagni, Città di Castello, Sassoferrato, Perugia ed in altri luoghi scoppiarono turbolenze che diedero molti pensieri al papa e più volte obbligarono ad azione armata lui, che coi suoi sentimenti altamente ideali avrebbe preferito congedare tutti i soldati.3 I partiti avversantisi disponevano non soltanto di fuorusciti, di esigliati, che in grande numero andavano vagando, ma anche di soldati fuggiaschi, di monaci depravati venuti in conflitto cogli sforzi riformativi di Pio V, ed in alcuni luoghi della Marca e in Romagna di persone di sentimenti eretici. Allorché apprese che Faenza era quasi piena d’eretici, il papa pensò di applicare là pure l’estremo rigore: voleva distruggere la città e trasferirne altrove gli abitanti.4 Del resto alla fine del pontificato regnava nello Stato pontificio maggiore tranquillità di prima.5 1 T'n * Avviso di Roma del 26 aprile 1567 notifica cbe tra Porta prima e Romana era stato aggredito e spogliato il corriere veneziano, che il papa gli aveva accordato risarcimento ordinando inoltre che si levino et abbrugino tutte '/nelle machie sino a Prima Porta (Uri). 10J/0, p. 385, Biblioteca Vaticana). Cfr. il * breve del 5 dicembre 1567, Archivio segreto pontificio;'cfr. App. B. 28. 2 Cosi riferisce Tiepolo nella parte inedita della sua * relazione del 1569, Cod. 6624, P- 319, Biblioteca di Corte in Vienna. 3 Dalla * relazione di Cusano del 26 gennaio 1566 (Archivio di Stato in Vienna) appare di quanto mala voglia il papa si risolvesse a procedere contro Ascoli. In un * Avviso di Roma del 2 febbraio 1566 si dice che Pio V aveva abolito i cavalleggeri ed eccezione di due compagnie, * « et dice che i pontefici sono guardati dalla man di Dio et non da archibugi. Non vuol guardia o cavalleria per esser necessitato a pagarli metter impositione a popolo» (Uri). 101,0, p. 173); cfr. sopra, p. 48. Ma già ai 9 di febbraio Torquato Conti dovette venir mandato ad Ascoli con ISO fanti per domare l’insurrezione (ibid. 169, Biblioteca.Vaticana). Cfr. Bkosch I, 241 sulle turbolenze a Città ili Castello. Su altre ad Anagni v. * Avviso di Roma dell’ll maggio 1566, Uri). 1040, p. 225. Ibid. 1041, 'P- 127b, un * Avviso del 27 agosto 1567 su torbidi a Perugia, che irritarono molto il papa. Su Ascoli v. Saggio di cose Ascolane, Teramo 1766, App. ccxcvi. Ai 24 di gennaio del 1567 * Alex. Pallanterius, Oubernator Morchie, ottenne facultates contra bannitos Asculi et Firmi. Archivio dei Brevi in Roma. 4 Vedi Tiepolo presso Mtjtinexlt I. 79; cfr. sotto, cap. 3. Di fuorusciti nei possedimenti del Cardinal Farnese riferisce un * Avviso di Roma rZel 19 settembre 1571, Uri). 1042, p. 117b, Biblioteca Vaticana. 5 La cosa è stabilita da * Tiepolo nel 1569 ; v. Cod. 6624, p. 320; Biblioteca di Corte in Vienna.