S. Tommaso d’Aquino dichiarato dottore. Ora riconoscendo una bolla papale a lui, il rappresentante della scolastica, un onore fino allora riservato ai giganti intellettuali dell’antichità, non solo dalla Chiesa stessa era presa in protezione contro le ostilità dei protestanti e di parecchi cattolici la scienza del medio evo, ma anche riconosciuta la dottrina del maestro d’Aquino siccome il più maturo frutto della precedente evoluzione scientifica ed un bene imperituro, ed era pronunziato che la Chiesa riconosceva nella dottrina del grande scolastico la sua propria dottrina. 1 Nello stesso tempo era data una linea direttrice all’ulteriore sviluppo della teologia. Come l’innalzamento dei quattro principali Padri greci a dottori della Chiesa significò un’approvazione ecclesiastica degli sforzi diretti a schiudere ali’Occidente i Padri greci e a metterli siccome pari a lato degli occidentali, così l’innalzamento di san Tommaso fu un’approvazione ecclesiastica ed una solenne conferma degli sforzi di quelle scuole teologiche, che dal principio del secolo avevano messo a fondamento dell’insegnamento teologico gli scritti dell’Aquinate e seguendo lui diedero base a un nuovo slancio della scienza ecclesiastica.2 Scienza e attività letteraria trovavano in generale un intelligente protettore in Pio V, pontefice di mente acuta. Ovunque nel mondo si compisse da parte dei cattolici cosa buona nella scienza, il papa era ben disposto a intervenire incoraggiando e aiutando. Egli tributò lodi al canonico Martino Cromer nella lontana Cracovia3 quotusquique consultore accedit, qui (1. Tliomae auctoritate veluti splendente gemma, suam sententiam non exornet? At in consultissimo patrum recessu, doctor hie sententiam rogatus, frequentissime censet, ad quem ut ad Lydium lapidem, si quid ambiguitatis aut controver,siae fuerit exortum, communlbus votis referendum existimetis, et qui euin sui placiti patronum obtinuerit, in-certam iudiciorium aleam non sit habiturus, quin secundum eum sententia ferenda sit» (Ioannis Gallio Bttrgensis Oraiio in laudem ss. doctoris Thomae Aquvn., presso Le Plat I, 625). In un breve dei 3 novembre 1593 ai Gesuiti Clemente VIII dice che il concilio tridentino aveva approvato e adottato le opere di san Tommaso (Astrain III, 580). Cfr. Makdonnet loc. cit. ; Franc. Svlvh Opera V, Antverpiae 1698, 386. 1 Nella bolla del 29 luglio 1570 Pio V dice : « [D. Thomae] doctrinam theo-logicam ab ecclesia receptam aliis magi stutam et securam existere » (Bull. Rom. VII, 481). In considerazione della prescrizione del concilio (sess. 5, de ref. c. 1) che in ogni cattedrale vi fosse una prebenda per un insegnante di teologia, in questa bolla è assegnata per sempre al maestro del sacro Palazzo una prebenda in S. Pietro coll’obbligo di esporre la dottrina di san Tommaso. Già nel concistoro del 6 marzo 1566 Pio V aveva dato espressione al suo culto per san Tommaso invitando i cardinali a recarsi il dì seguente, festa del santo, al pontificale nella Minerva. Atti concistoriali presso Gttlik-Ettbel 47. 2 La scolastica moderna si distingue dall’antica precisamente per l’adesione a Tommaso d’Aquino e la congiunzione più intima della teologia positiva e speculativa (Chr. Peschi, Praeleet. dogm. /5, Friburgi Brisg. 1915. 26). L’unai cosa e l’altra viene ad avere espressione nell’innalzamento a dottori della Chiesa di san Tommaso e dei quattro Padri greci. a * Breve del 18 febbraio 1569. Breria, Arm, U, t. 0, p. 26. Archivio segreto pontificio. Ter quel che segue cfr. sopra, p. 89 ss.