Luis de Torres mandato in Ispagua (marzo 1570). 523 decisivo per indurre Filippo II a soccorrere Venezia e a stipulare un’alleanza colla repubblica. Pio V, dopo che il governo veneto ebbe messo nelle sue mani il maneggio delle trattative,1 affidò la soluzione di questo difficile compito ad uno dei suoi impiegati più abili e più capaci in politica, che per la sua discendenza spagnuola doveva essere simpatico a Filippo II: al chierico della camera apostolica Luis de Torres.2 I due incarichi affidatigli sono esposti chiaramente e determinatamente tanto nelle istruzioni per lui quanto nel breve credenziale dell’8 marzo 1570 indirizzato a Filippo II. Dopo una viva descrizione del pericolo della cristianità e l’espressione del suo dolore, il papa osserva, che secondo la sua convinzione nessun monarca della cristianità potrebbe da solo resistere alla potenza dei Turchi, ma che però lo potrebbero i principi cristiani uniti. Essere perciò affatto necessario che essi si alleino per abbattere il comune nemico e spettare in questa gloriosa impresa il primo posto al re di Spagna a causa della sua eminente pietà e della potenza del suo impero. Il papa appoggerebbe con gioia tali sforzi e vuoterebbe il tesoro del suo Stato. Nello stesso tempo però la lettera rimarca la necessità d’immediato aiuto militare. veneziana (il valore effettivo dei 100,000 scudi d’oro ne importava 180,000 ; vedi Cixchktti II, 74), in data di Roma 10 aprile 1570, nell’A re bivio dei Brevi in Roma. Nello stesso giorno Pio V indisse un iubttaeum ad dwinum auxi-lium implorandumì cantra mfldeles; Bandi V, 1, p. 162, Archivio segreto pontif icito. 1 * « A 27 di Febraro del 1570 rendendo conto alla Stà di Pio V il cl. Michele Suriano, ambasciatore de Venetiani appresso S. Stà degli apparati idi guerra che faceva il Turco», il papa pregò l’ambasciatore di scrivere a casa per la stipulazione di urna lega con Filippo II. Soriano spedi ancora nello stesso giorno un corriere & Venezia. La relativa risposta della Signoria poneva la cosa nelle mani del papa « accio che con l’autorità sua si trattasse et concludesse et data questa risposta sabbato 4 di Marzo lunedì a sei mandò a chiamare me D. Luis de Torres, chierico di sua Camera Apostolica et mi disse di volermi mandar in Spagna per tal effetto raggionandomi nella forma seguente : Monsignore, vi havemo mandato a chiamare per dirvi che siamo risoluti mandarvi in Ispagna et la causa vi dir,emo»: lega tra Venezia e Spagna, rinvio all istruzione. Inoltre c’è ancora da trattare un’altra faccenda, che il nunzio aveva già cominciato con Filippo II, « che abbracci le cose d’Inghilterra aiutando li sollevati» (cfr. sopra, p. 410 ss.). Il Torres dichiara la sua prontezza ad accettare la missione. Così il * Giornale de’ trattati segreti et pubblici di diversi ministri con il S. P. Papa Pio V («ex bdbl. card. Ios. Renati cardi«. Imperiali«»), Add. Ms. 20052, p. 2, Museo Britannico a Londra. Cfr. anche le notizie ricavate da relazioni spagnuole presso Herre I, 70. 2 Su L. de Torres, dal dicembre 1573 arcivescovo di Monreale, mor|to il 31 dicembre 1584, vedi Leklo, Eist. d. chiesa, di Mmrcale, Roma 1596, 122 s. ; Sereno 383 s. ; Gabampi, Osservai. 304; Forceixa IV, 335. Atti importanti pro-'tnienti dall’eredità del Torres contiene l’Archivio del marchese de Tor-Tes (Lragonetti) ad Aquila. Mi recai per ciò nell’ottobre 1903 ad Aquila, ma non potei per l’assenza del proprietario esaminare gli atti.