594 Appendice. dà audienza iiiio alla sera, che cena a 24 liore con poco di carne. Discorre spesso con cardinali quali tiene per fratelli; dice liaver parenti nepoti, figliuoli di una figlia di sua sorella, (inali dice voler lasciar in modo che non siano mendichi, ma non li vuole ne duchi ne marchesi ne conti, et un parente frate, che stava a Perugia, che l’ha mandato a chiamare, et lo farà cardinale, et lia anco chiamato uno di quelli della casa di Gislieri di Bologna), che dice lui esser di quella casa, et si crede che 10 farà generai della chiesa. Non vuol cosa alcuna da prencipi, ne per se ne per i suoi, che a essi prencipi farà tutte le gratie che potrà. Non vole ne gabelle ne dacii straordinarii, che viverà con quel poco che lia,, et che la sua panata con li suoi 2 ovi li bastano. Ha levato la bottega della Dataria, et fatto Datario il vescovo Maffei, ne vuol più compo-sitioni, et ha fatto castellano l'arcivescovo di Napoli, et continuato governatore di Roma il Palentieri. Vuole che i cardinali servino il grado loro, non gli vuole ne Tlieatini ne frati ne Giesuiti, che i ricchi tengliino 11 grado loro et che a i poveri darà di quello che via ca a ciascuno la parte sua. Quando gli viene raccordato qualche fatto di qualcuno, è solito a dire, che sa d’esser posto alla cura d’huomini e non d’angeli. Raccoglie Iranianamente non solo tutti quelli che mai lo servirne, ma ciascuno che mai lo conobbe; fa gratie et incita le persone a chiederle. Piglia et abraccia tutte le creature di Paulo IV; si dice che fa venir Don Antonio Caraffa et il figliuolo del duca di Paliano et anco sig Matteo Stendardo, ai quali dice volersi mostrar grato. Quelli che governano liora sono Farnese. Vitelli, Pisa et Reumano. Fa venir anco a Roma il duca Ottavio per dar grandesse alle cose». Ha fatto governatore di Borgo Vitelli, fratello del cardinale e generale della cavalleria Orsino, in somma grandissima liberalità; lia restituito al cardinale Urbino le sue stanze e datogli il vescovado di Montefeltro, ha donato a 40 cardinali poveri 500 e poi 100 scudi mensili per ciascuno, 10 scudi ai conclavisti, 4 ai suoi servi, 50 al conte Annibaie d’Altemps, 200 a ciascuno uditore della Rota. Ila dato a Farnese la direzione della Segnatura e gli assegnerà le stanze di Torre Borgia. Mantiene alcuni della famiglia di Pio IV e molti ne sostituisce con creature di Paolo IV, ciò che rende gelosi altri, specialmente Marcantonio Colonna, perchè i Carafa furono richiamati, ma è vano timore « perchè non si mostra vendicativo sin hora. Vuol pagare tutti i debiti di Paolo IV et voi fornir la; fortificatione di Borgo, et questa mattina si ha cominciato a lavorare et anco finirà le fabriche di Belvedere». Stamane congregazione generale per consolar i cardinali: ha ascoltato ognuno e concesso tutte le grazie chieste purché non in danno di terzi; poi ha fatto uscire tutti eccettuati i cardinali,, che ringraziò dicendo-loro che non li vuole tener per servitori ma per fratelli; ha pubblicato il giorno di S. Antonio, suo natalizio (al 62mo anno), come giorno dell’incoronazione. « Da tutti questi indicii si raccoglie che siamo per liaver un buon Papa, et dove la nova della sua ereatione spaventò tutta Roma, per esser frate et di S. Domenico, così le sue attioni fanno giubilar tutti et ciascun li prega longa vita et sanità, della, quale ha bisogno patendo di renella grandemente, et essendo mal complessionato». Ha perdonato a Morone, che adorandolo poi avrebbe detto: (( Dimitte nobis debita nostra, gli rispose in generaiibus » e lo ha benedetto. « Ha trovato l’introito molto felice, essendo da conferir in