La concessione del 1568 di Massimiliano II ai protestanti. 445 settembre elevò questa somma a 30,000 scudi e promise di fare ancor più per l’avvenire.1 Fu parimenti accolta la preghiera dell’imperatore di aiutare suo fratello l’arciduca Carlo nell’assicurare in confini della Stiria. L’arciduca Carlo ottenne il permesso di riscuotere per cinque anni la metà di tutte le entrate ecclesiastiche del suo territorio e la promessa che questo diritto più tardi verrebbe esteso ad altri cinque anni.2 Dopo tale condiscendenza e dopo le notizie giunte nel luglio 1568 su alcune misure di Massimiliano contro gli eretici nei suoi paesi,3 dovette produrre un’impressione assolutamente schiacciante la consegna fatta il 13 settembre dalPambasciatore imperiale Arco d’una lettera del 3 di detto mese di Massimiliano a Pio V, che autorizzava l’ambasciatore a fare comunicazioni sulla grande concessione del 18 agosto, la quale lasciava libero ai signori e cavalieri protestanti della Bassa Austria l’esercizio della loro fede religiosa nella forma della confessione augustana del 1530.4 Là validità di questa concessione in fatto di religione era vincolata a diverse condizioni : in primo luogo i cattolici non dovevano più venire offesi e vessati, in secondo luogo per i seguaci della confessione augustana una commissione da convocarsi per metà dall’imperatore, per metà dagli Stati provinciali doveva compilare una norma fissa circa il servizio divino, la costituzione ecclesiastica e l’istruzione.5 Il sorprendente passo di Massimiliano avvenne di spontanea volontà subito dopo l’apertura della dieta viennese che doveva mostrarsi compiacente al pagamento dei gravi debiti imperiali. Insieme all’attitudine confusa dell’imperatore in fatto di religione vi ebbe parte decisiva il riguardo, anzi la paura ch’egli aveva verso l’opposizione protestante. Col nunzio Biglia, che gli fece forti rimostranze, Massimiliano si appellò espressamente alla sua posizione forzata dicendo che nel suo paese eranvi tante sètte che l’unico rimedio consisteva nel tollerare la confessione augustana; che qualora scoppiasse, come nei Paesi Bassi, una rivolta, egli tro-vavasi senza difesa contro gli Stati; che aveva sei figli e di che avrebbero dovuto vivere costoro se i paesi ereditarii fossero andati in rovina?6 1 Vedi Scakabeixi loc. cit. 65 ; Schwarz loc. cit. 101, 104, 107 s ; Turba HI, 403, 458, n. ; Hopfen 266 s. Nell’un». 64, t. 6, p. 84 s. l’Archivio segreto pontificio conserva un memoriale del 1568 dal titolo * Nonnulla media quibus Germania hoc tempore iuvari possit con proposte per proteggere l’Ungheria cóntro i Turchi. 2 Schwarz, Briefwechsel 113-115. 3 V. la lettera del Cardinal Mula del 24 luglio 1568 presso Hopfen 267. 4 Schwakz, Briefwechsel 116 ss. Cfr. Sudendorf, Registrimi III, 297. 5 Cfr. Hopfen 144; Otto 23 ss., 43 s. ; Bibl, Organisation 123 s s , 125 ss. 0 Venen. Depeschen III, 459 s. Bim. (p. 141) è in errore ponendo che l’im- PMatore esponga le sue osservazioni al Commendone.