Favori ai Domenicani. 187 La profonda decadenza di molti Ordini, biasimata nei termini più forti precisamente negli editti di Pio V, non era quindi generale. Se in particolare per i conventi spagnuoli dei Conventuali il papa trova parole di severa rampogna, parla invece per la condizione generalmente buona degli Osservanti il fatto, eh’ egli può chiamarli a riformare il ramo più mite del loro Ordine.1 Anche i Francescani Conventuali erano almeno in Italia, secondo la testimonianza di Pio IV, «dotti e zelanti».2 Ai Girolamiti spagnuoli dell’indirizzo più rigido Pio V tributa espressamente le sue lodi.3 E se re Sebastiano di Portogallo non può molto gloriarsi dei Benedettini del suo regno, la bolla pontificia di riforma ripete però l’elogio che il re fa della Congregazione di Montecassino e di quella di Valladolid.4 Numerosi sono i brevi emanati dal papa a favore dell’Ordine, a cui egli stesso apparteneva. Ma questi documenti non danno l’impressione ch’egli trovasse molto da deplorare e da migliorare nell’Ordine domenicano; l’amore paterno, che, giusta confessioni spesso ripetute, egli sente pel suo Ordine,5 lo spinge non al biasimo, ma alla concessione di favori e privilegi.6 In particolare egli cercò anche di mantenere i Domenicani all’altezza dei tempi quanto alla scienza. Perciò per i Domenicani del-l’Aragona stabilì che nessuno potesse diventare baccelliere se non avesse insegnato per quattro anni filosofia e teologia, nessuno ottenere la dignità di maestro se non fosse stato destinato dal generale dell’Ordine o dal capitolo generale a interpretare Pietro Lombardo, non avesse insegnato per quattro anni e non venisse proposto alla dignità di maestro dal capitolo provinciale.7 1 V. sopra, p. 172 ss, 2 « sabios y oelosos en Italia,... no asi en Espana ». Corresp. dipi. I, 112 u. ’ «ubi fin Spagna] ¡multa et insignia sunt monasteria ipsorum fratnim s. Hieronymi, qui sub regulari observantia et religiosa Vita degentes devoti! m Altissimo famidatura continuo exhibent » {Bull. Rotti. VII, 569). Castagna scrive a Bonelli l’il ottobre 1568 : « Los Jerónimos tienen muy ' buena fama en Espana y los distingue el Rey »: Corresp. dipi. II. 416 n. * Bull. Rom. Vili, 3. s Ibid. VII, 801, 904. « Editto del 14 febbraio 1567, Bull, Rom. VII, 544 (pei- MajoTca) ; del 16 febbraio 1567, ibid. 546 (per la provincia irlandese) ; del 27 agosto 1568, ibid. 699 (perchè prima confermati dal papa, i Domenicani hanno la precedenza sugli altri Ordini mendicanti) : del 1° settembre 1568, ibid. 703 (sui penitenzieri di S. Maria Maggiore) ; del 23 settembre 1568, ibid. 714 (pel ¡collegio dei Mori di recente convertiti a Tortdsa) ; del 18 gennaio 1570, ibid. 801 (su privilegi per tutto l’Ordine) ; del 27 giugno 1570, ibid. 833 (idem) ; del 21 luglio 1571, ibid. 931 (sulla facoltà d’assoluzione della bolla crociata) ; del 21 marzo 1571, ibid. 904 (i superiori possono nominare notari i loro suditi). Pel ramo femminile dell’Ordine Pio V emanò veramente parecchie bolle di riforma, ed una anche pei Domenicani di Parigi; v. sopra, p. 183. In Spagna egli tolse di mezzo i Domenicani conventuali; v. sopra, p. 173. 7 Editto dell’ll luglio 1569, Bull. Rom. VII, 760.