Relazione del Cardinal Gonzaga sul conclave. 17 per lo più di tre cardinali, Morone, Farnese e Ferreri. Morone sta tanto in prima linea, che Borromeo non desidera altri più di lui. Ove pertanto i francesi non abbiano tempo di arrivare prima dell’elezione, ed Este non possa escluderlo, è molto da temersi eh' egli raggiunga la meta. Allo scopo di guadagnare tempo il Gonzaga cercò quindi di persuadere Borromeo che avrebbe fatto bene ad aspettare l’arrivo dei cardinali ancora mancanti di Pio IV, Boncompagni, Crivelli e Commendone. Farnese è desiderato dai cardinali più poveri a causa della sua ricchezza; ciò non ostante Gonzaga spera di poter trattenere Borromeo e Marco Sittich dal-l’eleggerlo. A giudizio del Gonzaga il Ferreri è sostenuto da Borromeo ed ha quindi speranze, sebbene i cardinali seniori lo considerino uomo di poca importanza e sapere. Secondo l’opinione del Gonzaga entra, meno in considerazione a lato dei tre nominati una quantità di altri candidati. Farnese propone Ghislieri non perchè diventi papa, ciò che sarebbe cosa diffìcile, ma per aprire a se stesso la via al seggio pontifìcio. Finora Ippolito d’Este non ha speranza non volendo Borromeo cooperare a nessuna condizione. Bisogna quindi attendere aiuto dalla Francia e badare che Borromeo sia tirato per le lunghe. A dispetto dell’appoggio di Cosimo diffìcilmente Dolera può diventar papa, come Scotti mal grado il favore di Farnese, perchè prima di morire Pio IV ha raccomandato ai cardinali nepoti di non elevare alcun teatino, come Scotti, ed ancor meno uno dei cardinali di Paolo IV. Mula sarebbe certo sostenuto da Borromeo, ma egli è tutt’altro che nel calendario dell’intiero Collegio cardinalizio. Il duca di Firenze favorisce Ricci, Dolera e Niccolini: si adopera per Ricci perchè ha la maggiore aspettativa, ma per se gli è più gradito Niccolini; non vuol saperne di Morone e Farnese. Ora per escludere i non graditi a casa. Gonzaga si tenterà di sostenere uno dei cardinali di Borromeo, o Boncompagni oppure Commendone e Crivelli. Borromeo preferisce Commendone, ma Boncompagni è di maggior vantaggio per casa Gonzaga : lo desidera anche il duca di Firenze. Ricci diverrebbe papa se Borromeo lo volesse, ma Borromeo lo aborrisce come la peste. In breve, così si chiude la relazione, tutto è sottosopra e non si sa a che partito appigliarsi. Parve che Gonzaga vedesse giustamente che si sarebbe tentato di elevare improvvisamente Morone senza una votazione formale. Già prima che cominciasse il conclave erano state diffuse voci di questa fatta : 1 il 19 dicembre e nella notte seguente il cardinale Simonetta fece segretamente un giro presso i seguaci di Borromeo proponendo ai medesimi, che la mattina seguente, prima quindi della vera chiusura del conclave, si fa,cesse riunione nella i * Avviso di Roma del 22 dicembre 1565, Uri. 101,0, p. 156b, Biblioteca Vaticana. , Pasto», Storia dei Papi, Vili. 2