138 Pio V. 1566-1572, Capitolo 2 /. Si pose mano sotto Pio V anche alla difficile opera di un’edizione corretta del codice di diritto ecclesiastico. La congregazione fondata nel 1566 per l’emendazione del decreto di Graziano era composta dei cardinali Colonna, Boncompagni, Sforza, Sirleto, Alciati, ai quali più tardi s’aggiunsero Ferreri e Carata, avendo a lato con consiglio e con aiuto attivo 12, poi 15 giureconsulti.1 Così sotto Pio V si lavorò solertemente nel procurare nuove basi in tutto, nel chiamare in vita le premesse per un’istruzione uniforme del popolo e per una degna celebrazione del culto divino, come pure per il progresso della giurisprudenza ecclesiastica e della teologia. Per la scienza ecclesiastica fu di fondamentale importanza un’altra disposizione del pontefice zelante della riforma. Quando, nel 1568, uscì il suo breviario, non solo vi erano dichiarati dottori della Chiesa quattro Padri greci, ma aggiunto anche un quinto, Tommaso d’Aquino, che una bolla speciale del-l’il aprile 1567 aveva innalzato a tale dignità.2 Eziandio questa distinzione del grande teologo fu connessa col concilio tridentino. Nelle lunghe controversie dei secoli xiv e XV la sua dottrina aveva sostenuto la prova del fuoco venendone decisa la vittoria dalla fine del medio evo: nel concilio di Trento la formulazione della difficile dottrina sulla giustificazione di fronte ai novatori era ad es. avvenuta seguendo Tommaso3 ed anche altrimenti fu indiscussa al concilio la sovranità del massimo teologo domenicano.4 1 Augustini Theiner (li*quìsìtioncs criticae in praecipuas canoniim et de-creta,lium collectione», Rornae 1836, App. prima 3 ss. Un * breve del 1S febbraio 1567 prò cardìnaUbus deputati» ad corrcctionem decreti Gratiani: facilita» recipicndi c bibliothcca Vaticana quo»cunque libro* opportunos facto chirot/rapho bibliotheeario de illis rcstìtuendis nell’Archivio dei Brevi a Roma, l. 2, 18671). Un * breve del 26 marzo 156S al vescovo di Plasencia ripete l'esortazione già mandatagli sotto Pio IV di mandare a Roma per la correzione del decreto di Graziano cinque concilii inediti di Toledo e i codici più corretti, posseduti dal vescovo, per quelli già stampati (ibid.). — Anche nel concilio tridentine! (Theiner, Arto II, 654) fu espresso il desiderio della compilazione di un codice ecclesiastico completamente nuovo, sollecitata dal concilio Vaticano, intrapresa sotto Pio X e compiuta sotto Benedetto XV dal Cardinal Gasparri. 2 Bull. Rom. VII, 564 s. L’edizione completa delle opere di san Tommaso fatta eseguire da Pio V (v. sopra, p. 89) fu stampata in edizione di soli 1000 esemplari, tanto che dovette essere presso a poco già esaurita alla sua apparizione. Francesco Borgia, 28 ottobre 1569, in S. Fkanciscus Borgia V, 223. 3 Conc. Trid. sess. 6, c. 6 è tolto da S. Thom.,