494 Pio Y. 1566-1572. Capitolo 8 c. ne ritenne sedici.1 Ripartiti su tre navi, essi salparono il 7 giugno colla piccola flotta, che doveva portare al luogo della sua destinazione il nuovo governatore del Brasile, Fernan de Vasconcellos.2 Fin qui l’Ordine dei Gesuiti non aveva mai mandato una schiera di missionarii così imponente.3 Ma dei circa settanta Gesuiti raggiunse il Brasile uno solo, ed anche questi soltanto perchè si ammalò per viaggio e dovette temporaneamente restarsene indietro.4 Presso Madera la flottiglia dovette fare una sosta più lunga per attendere venti più favorevoli. La nave, sulla quale si trovavano l’Azevedo e circa quaranta dei suoi dipendenti, fece per affari commerciali deviazione verso una delle isole Canarie e qui cadde in potere del viceammiraglio ugonotto Giovanni Sore.5 La ciurma della nave conquistata, persino quelli che proprio allora avevano nella lotta portato le armi contro i pirati, furono risparmiati dal Sore, ma egli condannò i Gesuiti alla morte siccome banditori della superstizione papista. Dopo molti maltrattamenti essi furono gettati in mare vivi o già cadaveri. Restò salvo uno solo, che come pare, si pensò di utilizzare come cuoco: subentrò volontariamente in sua vece il figlio del capitano portoghese, che si vestì coll’abito di uno dei Gesuiti uccisi e lieto come gli altri subì la morte per la fede cattolica.0 Le rimanenti navi per i venti contrarii non riuscirono ad approdare nel Brasile. Dopo una odissea di quindici mesi l’equipaggio era così ridotto per morte o per fuga, che si potè unire in una sola nave per il ritorno in Europa: anche dei trenta compagni dell’Azevedo ancora restanti, la metà fu rilasciata per il ritorno in patria. Presso Terceira, una delle Azorre, anche quest’ultima nave fu catturata il 12 settembre 1571 dall’ugonotto Cadaville. Il Vasconcellos cadde nel combattimento, dei quindici 1 Azevedo al Borgia, 16 marzo 1570, s. Fbanciscus Borgia V. 319; cfr. 155, 188, 191, 236. 2 Sacchini P. Ili, 1. 6, n. 220. Azevedo al Borgia, Belem li 2 giugno 1570, s. Franciscus Boegia V, 410. s Sacchini P. Ili, 1. 6, n. 219. i Ibid. 1. 7, n. 201. s Ibid. 1. 6, n. 222 ss, Iac. Aug. Thijani Historiarum sui temporis 1. 47, Leida 1626, II, 659. Il Sacchini nomina l’ugonotto Iacobus Boria., perduelUum ex factione Admiralü [Coligny] vicarius ; presso de Thou egli si chiama Ioannes Sora, pracfecti maris legatus, ciò che nel registro (Nominum propriormn... index, Coloniae AUobrogum 1634, s. v.) viene riprodotto con Sore, Viccumiral. Presso de Thou il Coligny è praefectus maris. « Sacchini P. Ili, 1. 6, n. 235 ss. Desjardins III, 605. Due dei Gesuiti rimasti a Madera scrissero una relazione sull’avvenimento dietro informazioni avute : Pedro Diaz il 18 agosto e Miguel Aragones il 19 agosto 1570 ; cfr. Som-mervogel, Bibliothèque de la Comp. de Jésus I, 495; III, 40. Gli altri scritti sull’Azevedo elenca Aug. Carayon, Bibliographie historique de la Comp. de Jésus, Paris 1864, 212, n. 1492-1500.