414 Pio V. 1566-1572. Capitolo 6 c. Da ciò si comprende perchè il papa non fece pubblicare la bolla colle consuete formalità, ma fece soltanto passi perchè venisse conosciuta in Inghilterra. Con breve del 30 marzo 1570 furono mandati degli esemplari della bolla all’Alba perchè li facesse affiggere in Fiandra, specialmente nelle città marittime : 1 in conseguenza del grande commercio di mercanti inglesi nei porti di Fiandra doveva poi ben presto diffondersi oltre il canale la cognizione della sentenza pontificia. Per lo stesso motivo la bolla fu spedita anche in Francia ;2 altri punti di vista furono decisivi per l’incarico di pubblicarla che anche il nunzio di Polonia ricevette ai 29 d’aprile. 3 Per diffondere in Inghilterra la bolla si fece uso dell’intromissione del banchiere Ridolfi; al quale si trasmisero circa 80 riproduzioni o copie da distribuire.4 A Roma invece la bolla di rado a la Keyna de Inglaterra y pribadola del reyno, aunque no lo ha publieado aqui... No le paregió que podria dexar de hazer [la dichiarazione contro Elisabetta] por la ìnstaneia que los catholicos de aquel reyno le hazian, afirmandole que liavia niuchos que tenian escrupulo de levontarse contra la reyna no estando declarada por S. S. » (28 aprile 1570, ibid. 307 s.). « Asseguróme mucho..... que solamente se havia movido por una carta firmada de muchos catholicos de Inglaterra, los quales le prometian », etc. (10 giugno 1570, ibid. 397)... « que havia hecho està declaragion a instangia de muchos catholicos de Ingla terra ... y que no le (paregia que con su consgiencia podia dexar de tacer-justifiia pidiendosela los catholicos ...» (11 agosto 1570, ibid. 499). Cfr. Arco a Massimiliano II, 6 maggio 1570, presso Schwarz. Briefwechsel 160. 1 Laderchi 1570, n. 377. Brom (Archiv. II, 207) data il breve col 3 marzo. 2 Zufiiga a Filippo II, 10 giugno 1570, Corresp. dipi. Ili, 396. A mezzo di Ridolfi lo Spes ricevette un esemplare mandato dal nunzio francese (Spes all’Alba, 10 maggio 1570, presso Kervyn de Lettentiove, Relations V, 652). L’Alba diede allo Spes l’istruzione di negare, dandosene il caso, qualsiasi conoscenza della bolla (25 maggio 1570, ibid. 657). s * Nunziatura di Polonia I, 64, Archivio segreto pontificio. i * « Affine che li cattolici con maggior fervor dessino aiuto all’impresa di detto duca [Norfolk] e Regina di Scotia; e a questo effetto spedì corriero a me Ridolfi con forse ottanta di dette bolle parte in stampa e parte in penna, con ordine espresso che per quanto desiderano il servitio suo e della Sede Apostolica e di tutta la cristianità facessi opera che subito le dette bolle si spar-gessino e publicassino in Inghilterra senza liaver rispetto a qualsi fussi mio interesse, perchè mi prometteva che la Sede Apostolica mi ricompensarebbe, e che del continuo tutta la cristianità, come diceva, faceva orazione per me, .accioche conducessi a perfettione cotanta impresa; il che da me [sic!] con quel zelo maggiore che fusse possibile, fu eseguito, havendone di notte appicata una alla porta del vescovo di Londra et altra lassata a casa di un gentilhonio Inglese, quali la mattina riempiernono detta città et tutta la corte con le copie che ne furono fatte di tanto spavento e romore, che con le altro appresso che liavevo che furono lassate cadere in diversi luoghi del Regno, che poco manco che non seguisse de fatto una gran sollevazione. Il che intesosi per detto duca di Northfolch e Regina di Scotia sollecitomo per mezzo mio la conclusione di le pratiche, e così in pochi giorni convennono e diel parentado infra di lorcf > de la lega, della quale desirerandone per li aiuti che si promettevano la con fennatione, e dal Papa e dal Re catholico, parve a detta Regina di Scotia e al duca di spedire me medesimo a S. Stà e Maestà cattolica». Ridolfi al papa (Gregorio XIII), senza data. Bibl. Chigi in Roma, Misceli, t. 48, p. 39 ss.