Sempre peggiori condizioni in Polonia. 481 a desiderare quanto a coraggio. In essa rammenta anche la propensione del re a tenere un concilio nazionale e cerca di distornamelo richiamandosi a quanto avvenne in Francia. In seguito esortò ancora reiteratamente il re ad affidare le più alte cariche dello stato soltanto a fidati cattolici. Il 9 settembre 1571 richiamò con serie parole l’attenzione del monarca sulla sciagura, che la cedevolezza verso i novatori religiosi aveva arrecato alla Francia e mostrò come fossero già apparse nel regno di Polonia simili tracce della rivolta contro l’autorità regia.1 La cura nostalgica per l’avvenire del regno, che si manifesta in queste lettere, era più che giustificata. Le cose in Polonia prendevano a vista d’occhio una piega sempre più pericolosa. A partire dalla primavera del 1571 si diffuse in Italia sempre più determinata la voce, che il re Sigismondo Augusto avesse ripreso il suo antico disegno di sciogliere il suo matrimonio colla regina Caterina che si pretendeva malata di epilessia. In seguito si disse, che il monarca pensasse di far dichiarare nullo il suo matrimonio dalla dieta imminente e poi, per circondare questa dichiarazione della parvenza del diritto, di cambiar religione. Secondo altre notizie il re di Polonia si sarebbe lusingato colla vana speranza, che il papa sciogliesse il suo matrimonio. Mentre fino ad allora i cattolici polacchi avevano tenuto un’attitudine ostile ai progetti di divorzio, questa volta non osarono alcuna opposizione. Ma la nobiltà seguace delle nuove credenze, nella speranza di ottenere la libertà religiosa, promise al re non solo il proprio appoggio, ma anche l’aiuto di principi protestanti di Germania. Non era chiaro fino a quando il re si fosse già compromesso in questa cosa. Itn ognii caso incombeva il più grande pericolo, che egli per la faccenda del suo divorzio sboccasse nel protestantesimo.2 La situazione venne ancora peggiorata dalla condotta del Portico, il quale non era all’altezza della sua difficile carica e cercava di coprire la sua debolezza con rapporti ottimisti. Da cortigiano malleabile era riuscito a guadagnarsi in tal grado il favore del re, che questi ripetute volte s’interessò per procurare al suo favorito la porpora. Lo stesso scopo perseguivano i ragguagli del Portico sul miglioramento delle cose in Polonia, descrizioni, che 1 Ibid. 418 s. 2 Serie preoccupazioni aveva già manifestato il 20 aprile e il 27 maggio Nicola Cromer in lettere a Martino Oromer (Eichhobn II, 420). Esse furono confermate da una * lettera di M. A. Oraziani al Commendone in data di Padova 21 maggio 1571, Archivio Graziani ia Città di Castello. Altre e Più determinate notizie nei Venez. Depeschen III, 519 s„ dove anche particolari sulla missione del gesuita L. Maggio che prudentemente ritenne il breve pubblicato presso Catena 809 s. V. inoltre le * relazioni del Commendone al vescovo Torcello e al cardinale Rusticucci, ambedue in data del 27 novembre 1571. Archivio Graaiani a Città di Castello. Pastor, Storia dei. Papi, VITI. 31