292 Pio V. 1566-1572. Capitolo 4 b. delle disposizioni che arrivano nel suo paese, il papa non può però approvare il capriccio col quale per lo più autorità regie procedevano a questo riguardo, non solo impedendo l’esecuzione di utili bolle apostoliche, ma non volendo addurne neanche la ragione. Oltracciò Pio V sollecitò l’invio da parte di Filippo II d’uno speciale delegato, che potesse anche trattare sulla Monarchia Sicula, chè qui pure gli abusi erano saliti sì alto da dover-visi assolutamente provvedere.1 Quando queste linee venivano scritte, Filippo II s’era già risoluto a rinviare a Roma il Requesens, ben accetto a Pio V, affinchè vi esponesse il punto di vista del governo spagnuolo sulle questioni pendenti.2 Veramente il Castagna avrebbe visto più volentieri che fosse incaricato della faccenda il cardinale Espinosa versato nelle cose di diritto canonico, ma non vi riuscì.3 Quanto poco avessero fruttato le sue osservazioni sulle mire del papa nella pubblicazione della nuova forma della bolla In coena Domini, venne dimostrato dal divieto di pubblicare la bolla trasmesso da Filippo II il 16 luglio 1568 ai provinciali regolari spagnüoli.4 Mentre oscuravasi così la situazione politico-ecclesiastica, accadde nella famiglia del re di Spagna una tragedia, che a dispetto di tutte le indagini non è ancora definitivamente messa in chiaro.5 Ai 18 di gennaio del 1568 Filippo II aveva dato ordine che si carcerasse il suo figliolo Don Carlos. L’infelice fu tenuto in rigorosissima prigionia e morì la mattina del 24 luglio. Sulla carcerazione e sua causa Filippo II stese un buio sì misterioso, che ne sorsero le voci più disparate. Don Carlos, così dicevasi, ha voluto uccidere suo padre e s’è messo in rapporti coi ribelli neerlandesi. Spuntò pure la notizia che il figlio del re cattolico seguisse idee protestanti.6 Allorquando il nunzio a Madrid, Castagna, si rivolse per aver lumi al grande inquisitore Espinosa, questi in nome del re lo assicurò ch’egli era stato costretto a ordinare la carcerazione unicamente e solo « per ragione del servizio di Dio, della conservazione della religione come dei suoi stati e sudditi ». Ove non avesse agito così e non avesse sacrificato il suo unico figlio, egli si sarebbe addimostrato ingrato a Dio. Allorché il nunzio alluse alla voce che l’infante avesse persino tramato alcunché contro il padre suo, si ebbe la misteriosa risposta, che « qualora ci fosse stato questo solo pericolo, sarebbe 1 Ibid. 445. 2 V. ibid. 428 s. 3 V. Ifi relazione di Castagna del 1“ ottobre 1568, ibid. 470. ■* V. ibid. 451, n. 1. 5 Neanche la recentissima monografia di V. Bikl, Der Tod dcs Don Carlos (Wien 1918). nonostante tutta la diligenza impiegatavi, arriva a risultato sicuro. g Bibi- loc. cit. 265 s., 271 s.