224 Pio V. 1566-1572. Capitolo '¿a. Su tutti questi moti della multiforme eresia tenevasi a Roma vigile l’occhio. Al principio del suo governo Pio V ebbe il pensiero di mandare a tutti gli inquisitori d’Italia l’esortazione di dar relazione a Roma di tutti i sospetti d’eresia.1 Ma se arrivarono fuor di dubbio in gran numero tali informazioni, alla loro volta anche gli inquisitori nelle province italiane dovettero subire frequenti ammonizioni od anche deposizioni qualora adempissero negligentemente al loro dovere.2 Tutt’una serie di lettere fu mandata ai principi civili a favore dell’inquisizione, sia per raccomandare ai medesimi un nuovo inquisitore,3 sia per chiedere la consegna di eretici particolarmente pericolosi4 o per minacciare pene anche ai principi in caso di usurpazioni. Ercole, signore di Sassuolo nel modenese, che aveva tollerato due eretici nel suo territorio, fu messo in Castel S. Angelo fino a che fece consegnare 1 L’inviato toscano Balubi a Roma. 2 luglio 1566, presso Cantù II, 431. 2 Ofr. sopra, p. 220. 3 Camillo Campeggio nominato inquisitore per Mantova (v. sopra, p. 220). con * breve del 31 maggio 1567 fu raccomandato al duca di Ferrara anche pei suoi stati per la ragione che nel suo territorio eranvi eretici, i quali davano molti pensieri al papa. Archivio dei Brevi in Roma e Archivio di Stato in Modena. 4 Breve dei 30 marzo 1566 al duca di Ferrara, presso Fontana in Arch. d. Soc. Rom. XV (1892), 461. * Breve a Luigi Birago, governatore di Saluszo, del 29 dicembre 1567, Archivio dei Brevi ; un breve del 3 giugno 1566 al medesimo perchè cacci gli ugonotti, che solevano fuggire dal Piemonte a Sa-luzzo, presso Fontana loc. cit. 463 ; a Lelio Orsini, signore di Ceri, del 9 maggio 1566: consegni al latore del breve perchè lo traduca all’inquisizione romana il suo agente Baldo Fabii, ibid. 461 s. ; al conte di Tenda, 30 dicembre 1569 colla richiesta di consegnare al vescovo di Ventimiglia due eretici, presso La-debchi 1569, n. 74; Fontana lcc. cit. 473; cflr. Laderchi 1570, ta. 145 s. ; al duca di Savoia. 29 aprile 1570, in occasione del tutto simile, presso Ladebciii 1570, n. 143; Fontana 474. Con * breve del 30 agosto 1567 Lodovico Pico conte di Mirandola viene invitato a procedere coll’eretico carcerato Lanzoni come ordinò l'inquisitore Campeggio (Archivio dei Brevi). Per incarico del papa il Cardinal Rebiba agli 11 di settembre del 1568 scrive al duca di Mantova che un eretico già condannato dall’inquisitore continuava ad aggirarsi nel territorio del duca : sia consegnato all’inquisitore e significato agli officiali, che il duca vuole obbedienza in queste cose. Nuova ammonizione ai 6 di novembre del 1568 a causa di alcuni eretici che sentonsi sicuri a Pavia e nel Monferrato sotto la protezione di ragguairdevoll persone (Bertolotti, Martiri 48 s.) ; jiarimienti ai 16 di giugno, 15 settembre, 8 dicembre 1571 per un eretico, che prende stanza in Monferrato e a Livorno e finalmente è preso da ladroni, che vogliono acquistarsi l’impunità per quella cattura (ibid. 58 s.)- Al duca di Savoia il Cardinal Bonelli per incombenza del papa scrive addi 26 aprile 1566 a proposito di un maestro di scuola! già condannato, il quale tornava a diffondere le sue dottrine e che l’ufficiale civile non voleva consegnare all’inquisitore (ibid. 34). Il 30 gennaio 1570, il 13 febbraio e 24 aprile 1571 il Cardinal Bobba si rivolge al duca per la consegna d’un francescano eretico, che s’era spontaneamente presentato all’inquisizione in Torino (ibid. 56; ofr. 57).