94 Pio Y. 1566-1572. Capitolo 2 a. che tutto era cambiato in Roma.1 I nuovi officiali, che nei primi giorni del nuovo pontificato vennero nominati per il Palazzo apostolico, la Dataria, il governo dello Stato pontifìcio ed altri importanti impieghi, furono parimenti caratteristici delle nuove vie, sulle quali il nuovo papa intendeva piegare.2 Negli affari dello Stato, aggiunge l’ambasciatore spagnUolo alla sua enumerazione dei nuovi dignitarii, si servirà di Farnese, per l’amministrazione spirituale della città e per l’attuazione del concilio di Trento, che, a quanto si dice, vuole osservare con tutto il rigore, Borromeo sarà il suo uomo di fiducia.3 Come riformatore Pio V si strinse fortemente al cardinale Borromeo, che con franchezza esponeva al papa i suoi pensieri sul rinnovamento della Chiesa e sui requisiti principali della medesima. 4 Non c’è un cardinale più pio di lui; così s’espresse Pio V nel luglio 1566, e nessuno mi dice più apertamente la verità.5 Nei loro consigli gli altri cardinali non avrebbero avuto in vista che il proprio interesse, mentre tutti gli avvertimenti del Borromeo ridondavano al bene comune. Volere pertanto che ritornasse a Roma e gli stesse sempre vicino.6 In realtà, non 1 Corresp. de Granvelle, éd. Potjllet I, 247. 2 * « Ha creato offitiali : monsgr. Cirillo maestro di casa, msgr. Alessandro Casale Bolognese maestro di Camera ; governatore di Roma il vescovo d’Imola, segretario de brevi Fiordibello et msgr. Cesare segretario delle lettere si è detto del vescovo di Cesena, ma non è anco stabilito. Il datario andará alla foggia di Paulo IV, assistendo Pisa, Traili et Reomano; et questo datario se-guitarà, va per detto, tanto che sia stabilito l'altro: non si piglieranno compo-sitioni. Ms. Giovanni Battista Pistone fiscale è stato confirmiato et tuttavia si sta sul -negotiare. Addesso de cardinali sono favoriti Farnese, Savello, Cambara, Correggio. Vitelli, Pisa, il quale si dice che haverà Bologna et forsi il carico de negotii ». Caligari a Commendone, 9 gennaio 1566, Leti, di primo. XXIII, 73b (ora 160b-161), Archivio segreto pontificio. «Ha hecho un muy buen datario que es el argobispo [più tardi cardinal di Chieti] Mafeo, y puesto por superintendentes de la dataria los cardinales Trani, Reumano y Pisa que ya lo fueron en tiempo de Paulo IV; y pienso que se proveerán los l>eneficios por examen, como en su tiempo se hazia. Ha encomendado la superintendencia del govierno y justicia criminal de todo el estado eclesiástico a los cardinales S. Clemente, Gambaro y Nicolino». Requesens a Filippo II, 11 gennaio 1566, Corresp. dipi. I, 86. 3 « En todas las cosas de estado creo que se governarti por el parescer del card. Farnes, como lo lio comentado ; y creo que él y Vitello y Pisa serán los que mas podrán con Su Beatitud, y también creo que se servirá de Borromeo en lo que toca al govierno spiritual de esta ciudad y execucion de las cosas del concilio, el qual dizen que quiere guardar en 'todo rigor ». Ibid. 4 Bascapè 1. 1, c. 9, p. 22. 5 * Ciregiola al cardinal Modici il 19 luglio 1566, Archivio di Stato in Firenze. 8 * Avviso di Roma del 13 luglio 1566, Uri). lOlfi, p. 243, Biblioteca Vaticana. «Esso [Pio V] poco si consiglia, dubitando quasi di non poter trovar ledei consigliere, perciochè in Roma in vero si parla a passione più che in qualsivoglia altra parte etc.». Tiepolo 179.