104 Pio V. 1566-1572. Capitolo 2 b same della cosa giudicò che la sua colpa non era tale da potersi punire colla morte o la deposizione.1 Pio nel 1569 lo esigilo con alcuni domestici a Montecassino ;2 a due gesuiti fu affidata la difficile incombenza di influire là su di lui quanto ai costumi.3 Alla fine di luglio quell’abbate credeva di poter riferire di un cambiamento di sentimento del cardinale.1 Più tardi il del Monte ebbe licenza di prendere dimora in un convento di Bergamo.5 La condotta verso il del Monte non fu certo eccessivamente rigida: evidentemente il disgraziato non doveva scontare l’errore d’essere stato senza propria colpa messo in una posizione per la quale non era fatto. Anche altrimenti Pio V onorò nei cardinali i più alti principi della Chiesa e i suoi consiglieri nati. Di tutto ciò che riguarda la Sede apostolica, scrive Cusano, il papa dà loro comunicazione, ne ascolta i pareri, li onora e mostra che li apprezza molto. Nelle udienze li tratta colla maggiore attenzione. Se le cose non si cambiano, aggiunge Cusano, Pio V sarà il papa più amato da molti anni.15 Poche settimane dopo l’elezione Pio V disse che i cardinali meno facoltosi non avrebbero che da rivolgersi senz’altro a lui per aiuto.7 Alla fine di gennaio del 1566 distribuì quaranta borse contenenti in tutto 20,000 scudi a cardinali più poveri.8 Tutti dovettero presen- sato. Il papa in conseguenza acconsentì che il cardinale rimanesse anche in seguito in Toscana, qualora il , Biblioteca-Vaticana.