Sollecitudine per il culto divino e in ispecie per iiSS. Sacramento. 155 di riforma, le cui chiese in generale erano visitate solo da tali, pei quali la pietà era realmente un bisogno del cuore.1 Nella lotta contro la superstizione il nuovo papa fu di nuovo aiutato dall’Or-maneto, che ad es. fece tagliare dalla cattedra di S. Pietro i cordoncini, che probabilmente per motivi superstiziosi vi avevano fatto appendere delle donne.2 Certo quasi tutte queste prescrizioni furono suggerite dal decreto del concilio tridentino sulla degna celebrazione della Messa.3 Nel vescovado di Calahorra una singolare manifestazione sul proverbiale sentimento spagnuolo di classe aveva creato fino nelle chiese perturbazione e danno. Erano ivi due partiti, quello degli esenti dalle tasse, gli Hidalgo, e quello dei soggetti a tasse, i Pe-chero. Dall’altro partito gli Hidalgo pretendevano anche nelle chiese in occasione di Messe, nel ricevere i sacramenti, nelle processioni, la precedenza in tutto e i primi posti. Ne nascevano liti e zuffe ed anzi nella piccola città di Osio durante la processione del Corpus Domini vennero uccisi il sindaco ed altri e parecchi gravemente feriti. Il sinodo provinciale di Saragozza nel 1565 tentò di reprimere il male, ma invano. L’intervento dell’autorità civile, che divise in due tutte le chiese nel senso della lunghezza, assegnando la metà destra agli Hidalgo, la sinistra ai Pechero, peggiorò ancora più e inasprì lo stato delle cose. Ed ecco Pio V intervenire energicamente contro questi saggi dello spirito indiano di casta: cassò la decisione dell’autorità civile siccome non competente e dichiarò incorso nella scomunica chiunque pretendesse un posto speciale nella chiesa.4 Ancora verso la Spagna rivolse il papa un severo rimprovero ai preti di molte diocesi, che lasciavano a desiderare in fatto di rispetto al SS. Sacramento, in ispecie durante la celebrazione dei divini misteri.5 Anche altrimenti Pio V fece tutto il possibile per tener vivo presso clero e popolo la riverenza verso il Santissimo. Quando il Santo Sacramento veniva portato per le strade di Roma a un infermo, per ordine del papa anche i cardinali, che lo incontrassero, dovevano scendere da cavallo e dalla carrozza e accompagnarlo, come facevano anche il re di Spagna ed altri prin- 1 Tacchi Venturi I, 186. 2 * Amino (li Roma del 24 gennaio 1568, TJrb. 10,40, p. 479, Biblioteca Vaticana. 3 Sess. 22, de observandis et evitandis in eelebratione Missae. S’appoggia alla prescrizione di questo decreto, che la -Messa debba celebrarsi in tempo conveniente, anche un motuproprio interdicente la celebrazione nelle ore di sera del giorno precedente della Messa di mezzanotte per Natale e della prima Messa del mattino di Pasqua. Pubblicato il 29 marzo 1566, Bull. Rom. VII, 433. 4 Breve del 14 febbraio 1571, presso Ladekchi 1571, n. 168. 5 All’arcivescovo di Tarragona, 8 gennaio 1571, ibid. n. 167. Dello stesso tenore mandato ad altri otto vescovi spaglinoli. ibid. n. 168.