La candidatora di Sirleto. 27 cooperato quantunque il Sirleto fosse suo amico e degno della triplice corona. Di quest’amicizia egli diede anche immediatamente una prova di fatto: alla preghiera di Borromeo di permettere almeno al cardinale Medici di favorire Sirleto, Sforza diede incontanente il suo consenso. Ciò non ostante il voto di Medici andò perduto, perchè allorquando Vitelli si presentò a lui dicendo che il papa era già eletto e che pertanto Medici pure gli prestasse il suo omaggio, ricevette l’irritata risposta non esser bello volere riuscire all’elezione con simili spauracchi e che non andava. Neanche Farnese era stato in precedenza informato degli sforzi a favore del Sirleto. A questo punto Borromeo con quindici cardinali si recò pressò di lui e pregollo di andare insieme alla cappella e di elevare Sirleto mediante omaggio. Ma Farnese rispose che doveva prima interrogare i suoi partigiani e indicò la via della votazione. Sirleto stesso, che stava a letto ammalato, durante questi episodii non mostrò alcun desiderio della suprema dignità; pregò anzi che gli si risparmiasse il peso del papato, non essendo da tanto le sue spalle. A questo proposito Cornelio Firmano osserva: io credo sicurissimo ch’egli parlasse così con tutta l’anima, poiché egli fu sempre uomo esemplare, amante della povertà e di estrema parsimonia, senza orgoglio, molto cortese nel conversare e in generale di molto santa vita.1 Il nuovo insuccesso col Sirleto non scoraggiò Borromeo, ma lo indusse a un passo decisivo presso Farnese.2 Nel pomeriggio i * Mnrium, p. 32b, Archivio segreto pontificio. - * < Borromeo fece sapere a Farnese, che non «'aggirasse più il cervello in voler esser l’ape, perche era risoluto di non lo voler questa volta, che però l'essortava come chrlstiano a risolversi in far un altro. Farnese rispose, che non lo credeva cesi ingrato, che pensava si ricordasse che Pio IV, era stn.to fatto cardinale dall'avolo suo et che esso l'haveva aiutato a far Papa, dal che era nata tutta la grandezza d’esso Borromeo, ma poiché si mostrava tal per non tener j>U1 sospeso il inondo proponeva 4, Trani, Araceli, Alessandrino et Montepulciano. Borromeo accettò Alessandrino perche Montepulciano era stato offeso da esso gravemente ; Araceli era nemico d’Altemps et Trani era absente ; cosi non passorno 2 hore del tempo che la prattica cominciò, che d’accordo quei 2 con le loro sequele ehiamorno tutti gl’altrl et condussero Alessandrino dalla sua cella nella capella, et l'adoromo Papa, poi lo vestirno et lo port.oi no in chiesa la medesima sera rompendo il conclave » (Avviso di Roma del 12 gennaio 1500, Urli. IO.'iO, p. 163, Biblioteca Vaticana). ‘«Dipoi s’è inteso, ehel cardinale Borromeo fece intendere al Cardinal Farnese, che non pensassi al papato, perchè non era tempo ancora che facessi questi disegni, et che doveva più tosto pensare a convenire seco in un buono subiecto, che tener il mondo sospeso con tanto danno... [Quanto segue s'accorda affatto coll’mdicato Avviso]. Cosà il card. Borromeo convenne in Alessandrino, perchè Trani non era in Roma, Montepulciano era stato offeso da esso [a causa della sua pubblica dichiarazione, che Ricci era un ignorante ed aveva condotto una vita piuttosto libertina!, Araceli era in odio ad Altemps [a causa del sospetto d'inten-dersela bene col Cardinal Cesarini, col quale Altemps questionava per una ricca