Pio Y si sforza di guadagnare alla guerra antiturca anche la Russia. 529 annodato con Giulio III, per ottenere il titolo di re dietro la promessa di sottomettersi a Roma per quanto riguarda la Chiesa. Il nunzio deve indagare fino a che punto siano state concepite sul serio queste trattative allora interrotte. Se perdura la disposizione favorevole, il papa sarebbe pronto a mandare a Mosca preti e vescovi. Al Portico si dà l’avviso di entrare nelle controversie religiose solo se Iwan stesso le toccasse. Egli doveva esporre per primo il pericolo turco e indurre lo zar ad opporsi agli ottomani insieme coll’imperatore e col re di Polonia e ad appoggiare con questo attacco per terra l’attacco delia flotta cristiana nel mare mediterraneo. In un’aggiunta cifrata si tocca espressamente il titolo di re, cui Iwan ambiva.1 Una lettera del papa ad Iwan trasmessa al nunzio, in data di Roma 9 agosto 1570, conteneva, oltre ad una viva descrizione del pericolo che da parte degli ottomani •in.ombeva a tutti i principe, la calda esortazione di aiutare la guerra contro gli infedeli. Se lo zar, così dicevasi nella chiusa, mette in pratica le sue idee d’unione, il papa si mostrerà grato nella misura del possibile.2 Ad Iwan non sfuggivano i pericoli, che minacciavano l’impero russo dalla parte dei Turchi, ma egli sperava di stornarli non con imprese guerresche, sì invece con trattative pacifiche. Il Portico del resto non giunse ad aver sentore di questo stato delle cose. Era presupposto della sua missione il consenso del re di Polonia : ma questi pose condizioni, che malamente celavano la sua avversione al progetto del pontefice.3 Quanto più si svolgevano senza speranza tutti gli sforzi di Pio V diretti ad una grande crociata, tanto più accesamente egli caldeggiava almeno la stipulazione di una lega con Venezia e colla Spagna. Ma anche a questo progetto si opponevano ostacoli quasi insuperabili. Come già tante volte, così anche ora apparve che solo la Santa Sede aveva piena conoscenza del pericolo minacciante la cristianità e la civiltà occidentale e perseguiva una politica realmente disinteressata, promovendo col massimo zelo la lega, mentre che coloro, per la cui utilità essa doveva essere conchiusa, si lasciavano guidare soltanto dai loro particolari interessi contrastanti e mercanteggiavano sulle condizioni di un’impresa comune come mercanti per una merce.4 1 Vedi il testo dell’istruzione del settembre 1570 presso Pierling, Rome et Uoscou 140 s. 2 Vedi Ooiiiìatj 360 s. ; Laderchi 1570, n. 64 ; Theiner, Mon. Pol. II, 748 s. Ristampa della lettera pontificia secondo l’originale presso N. Lichatschev, Vna lettera di Papa Pio V allo aar Itean il terribile. Studio sulla diplomazia Pontificia, Pietroburgo 1906 (in lingua russa) p. 2-5 e tavola I; cfr. su ciò G. Salomon in Archiv für ältere deutsche Geschichte XXXII (1907), 4ßl s. 3 Vedi Pierling, Russie I, 389 s. * Vedi il giudizio del cardinale Rambouillet nella sua lettera del 5 novembre 1570 presso Charrlère III, 126 ; cfr. Herre I, 69, 71. Pastor, Storia dei Papi, Vili. 34