infatti, usciti dal porto di Messina per ordine del Marchese Santa Croce generale pontificio, sei vascelli coll’ incarico di raggiungere e di catturare quattro galere di Biserta già segnalate a Capo Colonne. La Capitana dell’Inghirami fu l’ultima ad uscire ma fu anche la prima a raggiungere la Padrona di Biserta dopo una caccia di sessanta miglia ; la investì collo sperone attaccando una mischia sanguinosa nella quale lo stesso Inghirami venne ferito piuttosto gravemente. Ritornato a Livorno coi segni del valore e della vittoria, il prode Ammiraglio rifiutò ogni riposo, e ritornò in corso affrontando nuovamente il nemico nelle acque di Sardegna, con felice successo. «I II 17 ottobre dell’ anno 1605 i Cavalieri s’impadronivano dell’isola di Nisyro (1) ; il 26 dello stesso mese catturarono cinque caramussali bene armati ed equipaggiati, facendo 317 prigionieri e liberando 110 cristiani. CjT La cronaca del Grifoni e il Diario del Settimanni registrano all’anno 1607 una grande quantità d’imprese militari marittime gloriosamente effettuate dalla Milizia Stefaniana aggiungendo che in questo periodo di tempo 1’ ammiraglio Inghirami spargeva il terrore per tutto il Mediterraneo con una vera lotta di sterminio contro turchi e corsari pei quali, ormai, rappresentava oggetto d’inaudito terrore. Certamente la Toscana poteva considerarsi la terra nella quale si maturavano i frutti di una grande coscienza marinara al servizio di un ideale tutto fulgido d’italica bellezza, superando difficoltà di ogni genere e mandando a vuoto, perfino, un servizio di spionaggio, purtroppo bene organizzato, in danno dei nostri generosi Cavalieri (2). (1) Nysiro, è un’ isola delle Sporadi merid., a sud di Cos. (2) Questo doloroso servizio di spionaggio, come dicono i documenti del tempo, era organizzato da alcuni ebrei di Livorno. Così, ad esempio, nel 1607, si era stabi- X 135 X