di trecentotrentaquattro pezzi d’artiglieria; e furono liberati quattordicimila schiavi. E benché a XXI ora fosse cessato il glorioso abbattimento, nondimeno sino a ore XXIII durò il predare de’ Marinai, de’ soldati privati, e de’ forzati, che tutti fecero molto bene i fatti loro, massimamente quelli, ch’entrarono nelle galee, dov’e-rano i Bascià, che oltre all’argento e paramenti regi, e drappi superbissimi, ven-nono loro alle mani varie sorte di monete in grandissime somme, per la qualcosa con grandissima difficoltà i Comiti furono obbediti in rimettere a’ banchi i forzati per rimburchiare le galee, e li altri vasselli presi. Ma la notte alla fine pose termine a tanta vittoria, ed acquisto. Dalla parte de Cristiani perirono circa tremila, ed altrettanti restarono feriti, fra’ quali molti di valore ; si farà menzione de’ principali, e di alcuni gentiluomini e Cavalieri fiorentini, che furono l’infrascritti : Il Sig.r Don Giovanni d’Austria ferito, Sig.r Paolo Giordano ferito, Il Conte Santafiore ferito, Don Giovanni di Cardona ferito, Fra Luigi Mazzinghi Cav.re di Malta Fra Piero Spina Cav.re di Malta restarono ambedue stroppiati, Fra Angelo Martellini Cav.re ferito, Fra Bongianni Gianfigliazzi prigione, Il Cav.re Tommaso de’ Medici ferito, quale combattendo colla Fiorenza galea della quale era Capitano, la perse, ed egli si salvò, come è detto, ferito, Il Cav.re Carlo Lioni morto, Cav.re Giannozzo da Magnale morto, Cav.re Antonio Salviati morto, Cav.re Cristofano Bonaguisi morto, Cav.re Gio. Maria Puccini morto, Cav.re Federigo Martelli morto ; tutti Cav.ri. Il Cav.re Agnolo Bifl’oli si trovò a grandissimo pericolo colla galea, eh’ egli guidava, e combattè valorosamente sino che il grido della vittoria lo liberò, ma vi morirono in essa almeno circa a sessanta uomini di valore ; fra’ quali furono Siinone Tornabuoni, Cav.re di S. Stefano, e Luigi Ciacchi ; i feriti ascesero alla somma di circa centocinquanta ed il detto Capitano restò ancora egli ferito da due archibusate nella gola. X 274 X