grosse haueuano preso in quell’acque due barche, la notte a Gaeta ne confer-inorno il medesimo, la sera delli 2 a Napoli doue ui si dimorò tutto d di 4, alli 5 sopra Palamudo, alli 6 a Messina, doue era il Sig. Don Pietro di Leua con 30 galere Regie, e le 3 del S.r Duca di Vssona erano a Reggio, la sera delli 9 uenne auiso, come la mattina auanti al cauo spartiuento erano stati due galeotte grosse, essendo l’Armata turchescha sboccata dall’arcipelago si giudicha che questi 2 uascelli il bascià gl’ habbia mandati a pigliare lingua, fù risoluto che sola con tutta la squadra dessi una breue schorsa in queste acque, alli 10 alla bruca non vi era niente di nuouo, la mattina delli 11 sopra muro di porco, alli 12 nella spiaggia di santo Alessio a fare acqua, la mattina delli 13 in Calauria al Cauo di Bolzano, si hebbe lingua da un’ fregatone che ueniua dalli Coprani, come la mattina delli 10 nella spiaggia del Badalato nel golfo di Squillacci due galere grosse turehesche, e 2 brigantini sualligiorno più barche, e sopra di esse ui presero 6 huomini, e che le galere tirorno per leuante, alli 14 a Messina, la sera a 2 hore di notte uenne auiso, come Cauo dell’Arme haueua fatto assai fuochi e la notte uenne auiso da Reggio come l’Armata haueua dato fondo a porto polizzo, e si stendeua per Napoli il figlio di quel V-Re, et il S.r Don Ottauio d’Aragona con le 3 galere di S. E. la mattina delli 15 a leuata di sole il S.r Don Ottauio partì per riconoscere detta Armata, con le 3 galere, il giorno si fece consiglio in Palazzo del S.re Stradico con l’interuento di esso, del S.r Don Pietro di Leua, Generale del Papa, del S.re Giulio Cesare Pellauicino, che ha in carica le galere de Perticulari di Genoua, et io, il S.re Stradicho, et il S.re Don Pietro mi dissero che galere giudicano che fussero. e chaueria fatta, e che l’Armata era di 50 uele al più, risposi che l’Armata teneuo che fusse del turco assolutam ; e non di Ve-netiani, però facciamo con quante galere siamo, et andare a inuestirla, tutti mi si uoltorno, e dissero che le galere che erano nel Porto non bisogna far capitale di tutte, perche di tutte le quadre bisognaua che ne restassi in Porto, per gli malati che hano, altreche una di Sicdia ben’ rinforzata era andata a Palermo, e le 3 di Yssona se ne uoleuano andare a Napoli, e che Papa, Napoli, e Genoua erano disarmate di soldati, et io in questo punto riceuetti le lettere di V. A. S. per le quali mi comandaua che finita la fiera me ne uenisse con il carico delle sete per seruitio di S. M.ta, e poche hore auanti ne haueuo riceuute una da Yssona del medesimo tenore, però non stetti a replicare loro, et attesi a fare il fatto mio risoluerno che si aspettassi l’auuisi del S.re Don Ottauio e bisognando X 296 )(