delle truppe da sbarco era, come abbiamo detto, il Gran Contestabile dell’Ordine Stefaniano, Silvio Piccolomini. Tanto le operazioni di sbarco come quelle preparatorie dell’ assalto furono dirette in pieno giorno e sotto il fuoco violento del nemico che resistè con gagliarda difensiva. La tattica felice del Generalissimo fu quella di accerchiare la piazzaforte e di sferrare dovunque, un violento simultaneo attacco colla massima celerità e senza un vero e proprio piano strategico prestabilito. In tal modo i difensori inchiodati su tutti i punti delle loro posizioni ed in esse costretti all’ estrema difesa, trovaronsi nell’ assoluta impossibilità di accorrere dove più ampie si formavano le breccie nelle loro schiere e dove il valore dei nostri Cavalieri aveva ragione degli uomini e delle posizioni medesime. Le quali caddero una dopo l’altra non senza fierissimo contrasto del nemico che non potè nè ostacolare la scalata ai militi crocesignati, nè tenerli lontani dai baluardi più validi alla difesa, sui quali, anzi, con incredibile celerità, fu inalberato lo stendardo stefaniano. Il Piccolomini era sempre presente nel più fitto »Iella mischia, valorosamente coadiuvato dai suoi ufficiali e brillantemente corrisposto dalle milizie toscane, ed incitava ed incuorava, in prima linea, fiero e sprezzante del pericolo, dando esempio di abnegazione magnifica e di valore incomparabile ; non per niente il granduca Ferdinando 1, gran conoscitore dei suoi uomini, aveva affidato a lui tutta l’impresa terrestre, mentre l’Inghirami vigilava colla sua flotta ed appoggiava colle sue artiglierie lo svolgersi dell’ imponente azione guerresca. Fatta saltare la porta principale di accesso alla fortezza, le milizie vi fecero irruzione a bandiere spiegate, ma furono investite da raffiche violentissime di moschetteria e di cannone ; vi fu, allora, un momento critico, un’improvvisa indecisione, che l’intervento sollecito ed energico del Gran Contestabile Piccolomini e del colonnello Ambrogio Bindi superarono felicemente. Diviso in tre corpi tutto il grosso dell’ esercito entrato nella fortezza, ed assegnato a ciascuno il X 152 X