sul quadro) ; la lapidazione di Santo Stefano, dipinto pregevole di Giorgio Vasari (1571). <| Un altro oggetto d’inestimabile pregio è il celebre organo costruito dal senese Azzolino Della Ciaia, con canne di varia provenienza, sul tipo degli organi di Marsiglia, di Trento e di Amburgo, e collocato nella Chiesa dei Cavalieri dal granduca Gian Gastone dei Medici l’anno 1737 (1). Col recente restauro, fatto a spese dell’ amministrazione del fondo per il Culto (1912) dalla ditta Tamburini di Crema, è questo uno dei più perfetti ed armoniosi organi liturgici oggi esistenti in Italia. Alle pareti della navata centrale sono appesi trofei e bandiere turche, fanali e frammenti decorativi di galere (2) ; degna di ammirazione, fra le molte bandiere che si vedono oggi, ben conservate in vetrine o disposte a grappi nell’interno del Tempio è, secondo un’antica tradizione, quella tolta ad Alì nella battaglia di Lepanto (3). Ma ciò che (1) A. S. P. ; Arch, Stef. f. 4576 “ Della Ciaja Cav.re Azzolino. — Donativo di un Organo grande stato dal medesimo regalato alla Chiesa Conventuale stato questo situato in Cornu Evangelii. Le convenzioni state fatte esistono nella Filza 56 di Zibaldone dall’ anno 1740 al 1743, sotto, il n.° 6 „. — Cfr. anche : Arch. Stef. ; f. 14 “ Istrumenti della Religione dall’ anno 1731 al 1744 inserto n.° 101. (2) Tre sono i frammenti decorativi scolpiti in legno, ad altorilievo, riprodu-centi bandiere, tamburi ed armature guerresche, attribuiti ad un Santucci di Pisa, detto “ il Santino „ pregevole intagliatore in legno. Per la numerazione di tutti i trofei di guerra, molti dei quali si ammirano in questa Chiesa, vedi : A. S. P. ; Arch. Stef, registro n.° 3 “ Libro delle prede „. (3) Sono 120 le bandiere turche che si conservano nella Chiesa dei Cavalieri, e di esse venti sono conservate sotto vetrina. Le più belle, però, rimaste sino a poco tempo fa nascoste dalle altre di minor pregio storico ed artistico, furono recentemente (1926) restaurate ed esposte al pubblico, per iniziativa dell’ attuale Rettore Monsignor Comm. Romeo Galli e col concorso della Società Vetraria Saint Gobain che donò i magnifici cristalli tutti di un pezzo per le vetrine racchiudenti dette bandiere. Sono tutte di seta e lana, a colori ancora vivaci, recanti X 39 X