e che furono recentemente restaurati (1902-1907). Dinanzi a questo palazzo, e più precisamente alla gradinata esterna, ergesi la marmorea statua di Cosimo I dei Medici quivi posta nel 1596 dagli stessi Cavalieri ; un’ iscrizione latina ne ricorda la memoria e la glorifica nella fondazione dell’ Ordine Stefaniano : “ Conditori et parenti suo gloriosissimo „. Tanto questa statua come la fontana che le fu collocata dinanzi sono opere pregevoli del Francavilla che le eseguì su disegno del Giambologna. €J Ritornando all’interessante argomento delle gerarchie dell’Ordine, diremo anzitutto come l’autorità del Gran Maestro fosse la maggiore, quasi illimitata, in virtù delle facoltà concesse dal Pontefice a Cosimo I ed ai suoi successori colla “ bolla „ del 1562 la quale permetteva di effettuare tutte le riforme, aggiunte e correzioni che l’esigenze dei tempi potevano eventualmente richiedere. Dodici cavalieri “ di provata virtù „ formavano il Consiglio supremo ed a loro spettava il governo dell’Ordine nel quale i dipendenti dovevano riporre fiducia illimitata e al quale dovevano cieca ubbidienza. Le dignità principali erano : Commendatore Maggiore, che rimaneva nella sua carica finché viveva il Gran Maestro ; Gran Contestabile, Ammiraglio o Generale delle Galere, Gran Priore del Convento, Gran Cancelliere, Gran Tesoriere, Gran Conservatore, Grande Ospitaliere, Monsignore Priore della Conventuale. Queste autorità, tranne la prima, rimanevano in carica per un triennio e venivano elette dal Capitolo Generale insieme ai “ cavalieri del consiglio „ ed ai “ ricevitori „ (1). *1 Stabiliti i fondi ed i proventi necessari per il mantenimento ed incremento dell’ Ordine, si pensò alla creazione di appositi funzionari di (1) I cavalieri ordinari erano in numero di circa 600 ; le “ gran croci „ erano 40, ossia 33 priori e bali e 7 ufficiali che si rinnovavano ogni triennio ; le “ commende „ erano circa un centinaio. Cfr. : A. S. V. f. 6081, c. 35 v. X 32 K