dezza della Toscana, per l’onore d’Italia. Si ricordano ora due fatti soltanto degni di una certa importanza, compiuti felicemente dall’ In-ghirami : 1’ assalto dato a 16 galere comandate da Mahmud Pascià, con relativa fuga dell’ armata turchesca, e la cattura di due navi turche presso Messina, superando per valore in questa brillante operazione la squadra spagnola stazionaria nel porto di Messina. tf In conclusione, all’ammiraglio Inghirami devesi la conquista di dieci piazze-forti in varii punti del Mediterraneo soggetti al dominio ottomano ; la cattura di 19 galere, 50 grossi vascelli, un maggior numero di unità navali più piccole ; la liberazione di 3000 cristiani e la cattura di 6000 infedeli. tj[ Dopo 58 anni di vita attivissima, tutta spesa per il bene della Cristianità, della Toscana e delP Italia, Iacopo Inghirami scendeva nella pace del sepolcro il 3 gennaio 1624, in mezzo all’ universale compianto. La salma dell’ Ammiraglio fu sepolta nella cattedrale di Volterra, in quella cappella da lui stesso fatta costruire, ricca di marmi pregevolissimi e di pitture ugualmente pregevoli. La breve ma efficace iscrizione marmorea scolpita in suo onore, richiama alla mente nostra la bella figura del Crocesignato Stefaniano e ci presenta oggi tutto un poema di gloria : D. O. M. Iacobo Inghiramio Hetruscae classis per xx annos Summa cum potestate Ductori foelicissimo Ob eximiam in Re militari, et nautica Prudentiam A Mag.0 Duce Ferdinando Primo Muneribus et dignitatibus ornato Deinde a M. D. Cosmo II filio Marcliionatu Montis Jouij et Prioratu Santi Sepulchri decorato Demum post innumeras de Turcis deque Piratis victorias In Patria placide et religiose defuncto Anno D.ni MDCxxlV Aetatis Ix Antonius huius Eccles : Canon, et Augustinus fratres Pientissimi Amoris gloriaeque memores P. P. X 58 X