domina nell’ interno, in un duplice trionfo di gloria mistica e di gloria artistica, è 1’ Altare Maggiore tutto di porfido orientale e di bronzo, opera di G. B. Foggini (1700), eseguita su disegno dell’ architetto Pier Francesco Silvani (1682) (1). <1 So| ira 1’ altare è collocata P urna, pur essa di porfido, che racchiude il corpo, decapitato, del martire Santo Stefano, ottenuto da Cosimo III dalla città di Traili e quivi traslatato con solennissima pompa il 25 aprile del-P anno 1682 ; più tardi, per concessione di papa Innocenzo XII, al disopra di quest’urna fu collocata anche una grande sedia di bronzo ornata di Il celebre organo di Azzolino della Ciaia bassirii ievi, che serve di custodia alla sedia marmorea sulla quale, nelle catacombe di San Callisto, il papa Stefano [ subì il martirio, sedia che tuttora appare macchiata del sangue di questo grande martire cristiano (2). iscrizioni arabe-coraniche, stelle, mezzelune e perfino simboli ebraici ; anzi, gioverà ricordare come nella stessa “ bandiera di Lepanto „ il simbolo davidico del doppio triangolo intrecciato a forma di stella (che significa la novella resurrezione del popolo ebraico) campeggi nel centro, quasi al posto d’onore. (1) Di questo altare si conserva in una stanza attigua alla navata laterale destra il primitivo disegno del Silvani tutto scolpito in legno, che poi fu modificato dal Foggini ed eseguito nella sua attuale forma. (2) Santo Stefano (Stefano I, papa e martire), di famiglia nobilissima romana governò la Chiesa e la Cristianità per poco più di tre anni con molto zelo, fermezza e dottrina ; “ visse e ricevè generosamente il martirio dopo la metà del sec. Ili dell Era Cristiana. Il suo corpo, con la sedia aspersa di sangue fu se- X X