da un costante desiderio di fare schiavi per avidità di guadagno „ (1). Anche il Nunzio pontificio a Firenze verrebbe ad affermare implicitamente ciò, laddove in una sua lettera dice al cardinale Scipione Borghese : “ È in questi mari qualche numero di corsari che vanno facendo schiavi ; et queste galere lasciano di guardare le sue marine per andar ad infestare l’altrui „ (2). A queste obbiezioni è doveroso rispondere : la politica di andare a colpire il nemico a casa propria, è ottima, veramente romana, per uno stato che intenda farsi conoscere e temere ad un tempo; l’energia e l’impeto nell’aggressione sono e-lementi indispensabili di ogni offensiva e di ogni guerra, poiché o le guerre si fanno sul serio o piuttosto non si fanno. E sotto questo punto di vista i nostri Cavalieri possedevano quello spirito e quell’intelligenza che non sempre ci furono prodighi in altri tempi ... di dolorosa, ina, fortunatamente, trascorsa memoria.