legate nel porto di Messina 1’ otto di settembre 1571, le nostre navi furono ammirate per 1’ ordine, per la pulizia, per i baldi Cavalieri che, in numero di cento, colle loro uniformi scintillanti, offersero al fratello del Re di Spagna ed a tutto il suo seguito un magnifico spettacolo coreografico (1). Cjj Dalle relazioni contemporanee del Settimanni, della filza Strozziana 145 (la serie), della Cronaca del Santelli, ecc., e soprattutto dai “ Commentari della guerra di Cipro „ di un certo Sereno imbarcato in qualità di venturiero sulla galera Grifona, e alle dipendenze del Duca Caetani, siamo in grado di conoscere gli episodi di maggiore rilievo per la Flotta di Santo Stefano. Infatti, la Capitana e la Grifona investirono con tale e tanta violenza la nave ammiraglia turca (2) e la galera del famoso capitano turco Cara-Cogia che riuscirono a tenerle in una morsa strettissima, a penetrarvi dentro, ad ucciderne i difensori compreso lo stesso Ali-Pascià e a catturare entrambe le navi nemiche. Anche 1’ Adriani, nella sua opera, riferisce lo storico episodio. Fu quello, allora, il segnale di un impeto infrenabile tra le file dei Cavalieri Stefaniani che attendevano il loro turno, impazienti di cimentarsi e di farsi conoscere tanto dal nemico quanto (e forse più) dagli alleati. Il comandante della “ Fiorenza „ cav. Tommaso dei Medici, anziché rimanere inerte spettatore al servizio di Gian Andrea Doria nella “ Squadra Verde „ ed impegnato in una manovra imbrogliata per non dire inutile, tentò di slanciarsi nel più folto della mischia ; ma essendo notevole l’intervallo fra lui e il centro della “ Squadra Azzurra „ fu improvvisamente assalito dalle navi di Ulugh-Alì. I Cavalieri si di- (1) GUGLIELMOTTI A. ; Marc’Antonio Colonna, ecc. ; libro II, cap. IV. (2) Concorda in questo particolare di somma importanza anche la filza Strozziana 145, più volte citata, a c. 12 v. )( 103 X