Cesare. Quello spirito e quella fiamma che divennero prerogativa leggendaria del nostro popolo marinaro, in tutti i tempi e in tutti i luoghi, dopo 1 unità d’Italia, così nell’avversa fortuna (oh anime grandi di Alfredo Cappellini e di Nazario Sauro !) come nelle audacie di Buc-cari, di Pola e di Premuda sull’ onda fiottante di gloria. (| Credo di avere colmato un’ ampia lacuna storica e di avere compiuto, anche, un atto di patriottismo nel far conoscere meglio una gloria marinara italiana. Esposizioni difettose, parziali e “ ad usum Delphini „, inesattezze cronologiche, aberrazioni ermeneutiche ed ingiusti apprezzamenti, mi costrinsero a riprendere il tema sfiorato molti anni or sono ed a condurlo a fondo con quella indipendenza di spirito che talvolta mi costrinse ad essere aspro nella critica e negli attacchi ; così ho confutato alcune inesattezze storiche del Manfroni ed alcuni suoi preconcetti su questa Milizia Stefaniana. Nessun altro, però, come il Manfroni, s’ è addentrato in questo tema, e quei pochi che lo sfiorarono commisero degli errori assai gravi. A. V. Vecchi, nella sua pregevole opera sulla “ Storia generale della marina militare „ (1), in tre volumi, ha compreso, sì, l’importanza morale e militare dell’ Ordine di Santo Stefano e della Marina Stefaniana, ma su tre volumi di complessive pagine 1268 egli ha consacrato a quest’ Ordine ed a questa Marina una pagina soltanto, non ricordando neppure il grande ammiraglio Iacopo Inghirami, confondendo i tempi di Francesco I con quelli di Ferdinando I dei Medici, attribuendo a quello alcune delle maggiori imprese di questo come la conquista di Scio e 1’ espugnazione della Prevesa (2). (1) AUGUSTO VITTORIO VECCHI (Jack La Bolina) ; Storia generale della marina militare, corredata d’ incisioni e carte. Seconda edizione, riveduta, corretta ed accresciuta. Tre volumi. — Livorno, R. Giusti 1895. (2) “ Francesco I succeduto a Cosimo mandò le galere stefanesche a Collo d’ Algeria nel 1582, a Monastir nel 1585, a Scio nel 1599, alla Prevesa nel 1604. X 261 )(