Cap. XXVI. BAGLIORI DI GLORIA DURANTE LA DECADENZA DELLA MARINA TOSCANA 1 governo di Ferdinando II dei Medici segna un regresso notevole nel campo economico, politico ed amministrativo. Certi orientamenti caratteristici di questa politica debbonsi, è vero, a necessità di cose, ma il Granduca non ebbe quell’ animo e quella prontezza diplomatica che avrebbero potuto condurlo al disopra dell’ ingrato peso di una pericolosa politica estera, anziché mantenerlo inattivo al disotto sopportandone le tristi conseguenze. Alludo alle rivalità fra Spagna e Francia ed alla guerra fastidiosissima per 1’ acquisto del ducato di Castro nelle quali Ferdinando II non seppe che pesci prendere ; mentre, però, colla sua “ neutralità armata „ e colle sue precauzioni di carattere militare fu costretto a tali armamenti che in breve dissanguarono il pubblico erario. E allora fu giuocoforza introdurre dovunque un’ economia odiosa e penosa, aumentare le tasse e ridurre tutte le spese al puro necessario ; d’ altra parte, il disavanzo lasciato dalla Reggenza era già forte e a tal punto ormai di gravità che nel 1646 si era cominciato a ridurre tutto ai minimi termini, persino la marina da guerra (1). La quale, invece, avrebbe avuto bisogno di nuovi elementi per il comando delle navi e delle truppe da sbarco e, soprattutto, avrebbe avuto bisogno di nuove e più moderne unità navali, (1) A. S. F. Med. f. cit. 2128 : “ Istruzione al cav. Veri dei Medici, in data 4 aprile 1647 „. X 245 )(