di siffatti lamenti ed accuse sarebbe stato un desiderio vivissimo di menar le mani a scopo di preda, nè davvero alcun altro sentimento e, tanto meno alcuno spirito di entusiasmo religioso, muoveva 1’ equipaggio fino a tal punto, anche perchè la nave era immobilitata per gravi avarìe sofferte (1). Il capitano Roncioni fu, però, lealmente e strenuamente difeso dairammiraglio Inghirami (2) ; ad ogni modo il Roncioni supplicò l’Altezza Serenissima perchè volesse personalmente interessarsi del caso e facesse piena giustizia colFinfliggere a lui, qualora fosse trovato colpevole, una pena severa. La causa fu posta nelle mani delPAuditore Niccolò dell’ Antella il quale, dopo un lungo e laborioso processo che presentò al Granduca, emanò un rescritto del seguente tenore : Li XII del Consiglio dichiarino per sentenza che il supplicante non ha fatto errore ne mancamento alcuno, siccome S. A. a richiesta di lui ha riconosciuto doverseli per giustizia. II comandante della San Francesco fu, dunque, assolto, ma Cosimo II con un ordine del 14 giugno comandò che l’artiglieria predata sulle galere turche fosse trasportata tutta o in parte a Firenze, a meno che 1’ Ammiraglio non ne avesse avuto bisogno (3). (1) A. S. F. ; Settimanni F., Ms. cit., Voi. VII. addì XIX aprile 1616 (2) A. S. F. ; Med. f. cit. 1802, c. 271 r. (3) A. S. F. ; Med. f. 1802, c. 334 r. : “ Ordine de 14 Giugno 1616. Vuole S. A., che 1’ Artiglieria trovatasi sopra le due galere d’ Amurat Rais ultimamente presesi si conduca à Fiorenza, sempre però, che 1* Ammiraglio non habbia bisogno di seruirsene, per le galere, et hauendo bisogno di tutta, non occorre altro, mà segliene basti parte, mandisi il resto à Fiorenza, sì come tutta si hà da mandarsi, quando non gliene bisognia alcuna parte, et il med.o Ammiraglio, et il Comm.rio delle Galere essequiscbino questo ordine mandando ne’ sud.i casi detta Artiglieria, ò tutta ò parte in quella maniera et per quella uia, che altre uolte si è fatta. Dalla Petraia etc. „. X 193 X 25, — Cavalieri di Santo Stefano