il molo alla terraferma per impedire che da questa venissero i soccorsi, e si annientarono le ventiquattro sentinelle turche sul molo dopo una lotta vivace ; quindi il caporale Moni ed il capitano Giffort appiccarono il fuoco alle galere di Amurat con successo maraviglioso. L’impresa, favorita dall’ oscurità, condotta con audacia ed energia, non poteva sortire un successo migliore : prima che i nostri si allontanassero poterono ammirare I’ insolito spettacolo di una poderosa armata navale tutta avvolta nel fumo e nelle fiamme che si levavano con sinistro bagliore e crepitìo nel cuor della notte. fjj Naturalmente, per quanto si fosse stati solleciti e cauti, tuttavia s’era fatto del rumore ; sicché e per questo, e per i bagliori dell’ incendio, in un attimo tutto il porto ili Algeri fu sottosopra : si udivano grida, lamenti, voci di allarme, colpi ili moschetto e di cannone. Tutti accorrevano verso il ponte per ispegnere lo spaventevole incendio e per punire gli audaci incendiarii, ma il ponte, come abbiamo detto, era stato tagliato, sicché ai primi accorsi fu riserbato uno sgradevole tuffo nel mare; agli altri fu giuocoforza assistere inerti imprecando e minacciando. Il Giffort e i suoi compagni, ritornati sulle navi, fuggirono col favore del vento dopo di avere incendiato anche il piccolo vascello del capitano Filulen e dopo di averlo sospinto, esso pure, contro le galere di Amurat. 1 Disgraziatamente dieci uomini erano rimasti in terra il giorno stesso in cui fu tentato il colpo, sicché venne deciso, per riscattarli, di fermarsi a Bugia e di catturare un certo numero di Turchi. Anche questo colpo riuscì a maraviglia : pervenuti in detto porto i nostri ebbero la premurosa visita del castellano accompagnato da venti giannizzeri che si recarono a bordo “ come amici per bere „. Appena gli ospiti ebbero messo piede sulle navi, furono sciolte le vele e rivolte le prue verso Livorno. La brillante impresa, dunque, fu coronata da pieno successo. X 144 X