Gap. XX. DOPO LA TEMPESTA ’attività delF Inghirami e l’ultime sue imprese hanno termine al principio dell’anno 1618, ed anzi il Registro delle prede si arresta col novembre del 1617 e ci presenta un’ ampia lacuna che da quest’epoca giunge fino al 28 di marzo 1619. Ricordiamo qui brevemente le ulteriori vicende della Flotta Stefaniana sotto il comando del Grande Ammiraglio, vicende che non reggono certo, per interesse e per importanza, al paragone colle antecedenti e che trovano poi una lunga e, direi quasi, inesplicabile sosta. IJ| Il 25 di maggio 1617 al Capo Taburra in Barberia fu catturata una nave proveniente da Alessandria, di circa 1500 salme, carica di mercanzie e di dodici pezzi di artiglieria, per un valore complessivo di 25.000 scudi, e il 14 di ottobre nei pressi del golfo di Coroni un caramussale di 2000 salme con sette pezzi di artiglieria, carico di ricco materiale per costruzioni navali. €| L’impresa maggiore, della quale rimane un’ampia relazione a stampa ed il carteggio inedito dellTnghirami ad essa relativo (1), fu la cattura di due bertoni di Tunisi nelle acque di Corsica per opera di quattro (1) A. S. F.; C. S., f. cit. CXLVII, c. 263 r.: “Relazione della presa di due bertoni di Tunis, fatta in Corsica da quattro galere di Toscana quest’anno 1617 li 23 di Novembre. Con privilegio di S. A. S. In Firenze, nella Stamperia di Za-nobi Pignoni. Con licenza de’ Superiori. 1617 (Vedi Appendice, doc. n. XVIII). — Med., f. 2084 non numerata, lettere dell’ Inghirami al Segretario Curzio Pic-chena in data 3 e 9 aprile 1617. )( 195 )(