armare da 20 galere ben rinforzate, e mandarle alla coda di detta armata, per ouuiare che ella non mettesse gente in terra e questa fù la resolutione, e perche il S.r Conte Delda Generale delle di Sicilia per essersi fatto male a una gamba uenne in soggetta nel Cortile del Palazzo, doue tutti andassemo a basso, e quelli S.ri gli dissero quanto haueuano risoluto, et egli approuò il tutto, la sera delli 15 tornò il S.r Don Ottauio a Reggio, e sub.o parti per Napoli, gli sui auisi ar-riuorno la notte a Messina e diceua che era andato fino a Cauo dell’Armi, doue da 45 uascelli, e che fra essi ui erano 4 grosse galere, che credeuano fussero galeazze, ma che non sapeuano se erano turchi, o Venetiani, o ueram. mista e che era partita da porto Polizza, et andata alla uolta di Cauo di Bolzano, non manchar di dire il Comandam. che haueuo da V. A. S. di tornare à Liuorno, hor tutti mi dissero che più seruitio del Re era che le galere stessero a Messina, gli risposi che haueria tardato tre giorni, per uedere doue pieghaua detta Armata, la quale si hebbe certezza che erano turchi, e 49 frà galere, e galeotte, et infra-tanto mi lassai largham. intendere alli mercanti che per tutto il di 20 uoleuo partire però allestissero le loro sete, poiché in fiera non si era imbarcato che 205 balle e nelli 3 giorni fuora di fiera se n’ imbarchò 388 balle chè in tutto sono balle 593, la sera delli 18 uenne auiso come l’Armata la sera delli 16 a hore 23 fece uela da Cauo di Schiro, et tirò per leuante, di poi non se n’è hauto più auiso, fece presa in Calauria di cinque fregatoni, che di 3 prese la gente, stante questi auisi, e la resolutione che aueuo fatta di partire per ubbedire alli comandam. di V. A. S. mi andai a licentiare da tutti quelli Sig.ri, il Leua mi fece instantia che io m’intrattenessi, ma con termine, il S.re Stradicho me ne schongiurò, et con ogni affetto mi preghò che io uolesse a sua instantia trattenermi anchora un giorno, e che era sicuro che se hauesse domandato a S. A. S. glie ne haueria concesse ancora per 8 giorni, gli risposi che lo tenesse per fermo, ma che a me conueniua l’ubbidire, mi rispose non la posso se non preghare. il porto non gliene posso tenere, e così mi licentiai, la sera delli 20 hauendo dato fondo lontano 3 miglia dal porto, stavo aspettando li Ministri, quali paghauano la gente a Messina, a 2 hore di notte uenne un’ mandato del Sig.re Stradicho, e mi disse come in quel punto da Melazzo "era uenuto un’ Corriero con l.re del S.re V. Re come era arriuato in detto luogho con la galera, e molte feluche, e che la mattina saria stato a Messina, e di nuouo mi preghaua eh’ io douesse aspettare S. E., risposi che mi perdonasse, perchè bisognaua che io ubbedissi, X 297 )( 38. — Cavalieri di Sunto Stefano