Cap. III. I GRANDI CARDINI DELLA MARINA STEFANIANA ome tutti gli ordini cavallereschi analoghi al nostro nello spirito sostanziale, così anche l’Ordine Stefaniano ebbe i suoi “ Statuti „ diligentemente compilati ed ampliati col-1’ andare del tempo, perchè meglio si adattassero ai tempi nuovi. Ora appunto, questa raccolta interessantissima di prescrizioni ed istruzioni deve considerarsi il primo e maggiore cardine non soltanto della grande Istituzione, ma anche e soprattutto della Marina Stefaniana che costituisce per noi, come abbiamo detto, il principale punto di orientamento, lo scopo precipuo del nostro lavoro. q il granduca Cosimo I dei Medici, dopo di avere fondato l’Ordine, di averlo arricchito di privilegi (1) e di averne vestito 1’ abito in qualità di Gran Maestro, considerando la necessità di compilare un complesso di norme perchè l’Ordine stesso avesse vita e incremento, pose ogni cura a scriverne i famosi “ Statuti „. E poiché gli parve che le regole dell’ Ordine Gerosolimitano meglio rispondevano al suo pensiero, così modellò le proprie su quelle, alcune intieramente copiando, altre (1) “ Privilegia et faeultates a Serenissimo Cosmo Medices Florentiae, et Se-narum Duce, Religioni, et Militibus Sancti Stephani, concessa anno 1565 „ (Vedi: Statuti, pag. 22). Si ricordino, anche, i famosi “ Privilegia, faeultates et indulta a Pio IV Pont. Max. Conventui et Militibus S. Stephani, concessa anno 1562 „, contenuti nella bolla “ Altitudo „. Ed inoltre : A. S. P.; Arch. Stef., f.e 4544, 4545, 4546. X 45 )(